Steinberg Cubase 4 Operation Manual Italian Version
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511 Operazioni principali 3.Cliccare ovunque nella prima misura del rigo per im- postare la tonalità della traccia. 4.Aprire la pagina Chiavi dell’Inspector e cliccare sul simbolo Chiave musicale da usare nello spartito. 5.Cliccare ovunque nella prima misura del rigo per im- postare la chiave musicale scelta per la traccia. 6.Aprire la pagina Ind. Tempo dell’Inspector e cliccare sul simbolo del valore Indicazione Tempo (tempo in chiave) che si vuole usare. Se non si trova il tempo in chiave desiderato, si può usare la finestra di dialogo Cambia Tempo Rigo (vedere in seguito). Le impostazioni eseguite finora valgono per l’intera traccia. Se si desidera modificarle ancora (oppure servono diverse impostazioni per misure diverse della traccia), seguire le in- dicazioni ai paragrafi seguenti. Modificare il tempo in chiave 1.Doppio-clic sul simbolo Indicazione Tempo all’inizio del rigo. Si apre una finestra di dialogo. Finestra Cambia Tempo Rigo con un tempo in 4/4. 2.Se il progetto è in 4/4 o 2/2, si può scegliere tempo comune/tempo tagliato cliccando direttamente su uno dei due simboli a destra. Essi impostano il tempo in chiave rispettivamente a 4/4 o 2/2 e inserirà anche il simbolo del tempo comune/tagliato sul rigo. 3.Se il progetto è in una altro tempo, definire numeratore e denominatore sopra e sotto la linea. Il numeratore può essere costituito da più numeri (per i tempi in chiave composti). Tuttavia, se il progetto è in un tempo in chiave semplice, basta inserire solo il primo numero sopra la linea. Le opzioni più avanzate sono descritte in seguito. L’opzione “Anacrusi” è descritta al paragrafo “Usando la funzione Anacrusi” a pag. 625. 4.Cliccare OK o premere [Invio]. Se da qualche parte bisogna inserire metà misura, si deve eseguire un cambio di Indicazione Tempo (ad esempio, da 4/4 a 2/4 e poi di nuovo in 4/4). Per sapere come farlo, vedere “Inserire ed editare tonalità, chiave o indicazione tempo” a pag. 539. Indicazione Tempo composti e opzione Solo per i Gruppi Per i tempi composti, il numeratore può essere costituito da fino a quattro gruppi. Per esempio, “4+4+3+/” in alto e 8 in basso significa un’Indicazione Tempo in 11/8. Il numeratore è diviso in più numeri per fare in modo che tratti d’unione su più note e note legate siano visualizzate automaticamente nel modo corretto. Ciò non influenza il metronomo o altro, solo tratti d’unione e legature. Per maggiori informazioni sui tratti d’unione, vedere “Gestire i tratti d’unione” a pag. 563. Se l’opzione “Solo per i Gruppi” non è attiva, il numeratore indica tutti i numeri inseriti. Se è attiva, invece, mostra la somma dei numeri inseriti, come i tempi in chiave semplici. Opzione “Solo per i Gruppi” non attiva e attiva. Si noti che Cubase cerca di conservare il denominatore quando s’inserisce un tempo in chiave composto con l’op- zione “Solo per i Gruppi” attiva. Quindi, avendo un’indica- zione tempo a 4/4 e modificandolo in un valore composto (3+3+2 ottavi, ad esempio), l’indicazione tempo sarà vi- sualizzato in 4/4 invece che in 8/8. !Tutte le tracce hanno lo stesso tempo in chiave! In altre parole, quando s’imposta l’Indicazione Tempo, lo si fa per tutte le tracce del progetto.
512 Operazioni principali Impostare l’indicazione tempo dalla Barra di Trasporto L’indicazione tempo si può anche impostare direttamente sulla Barra di Trasporto. Si noti che: La sezione indicazione tempo della Barra di Trasporto mostra sempre il primo evento indicazione tempo sulla traccia Tempo. Modificando questo valore, di fatto si cambia il primo evento indicazione tempo sulla traccia Tempo. Non è possibile creare indicazione tempo composte della Barra di Trasporto. Impostare l’indicazione tempo usando la traccia Tempo Si possono anche aggiungere, editare e cancellare i tempi in chiave usando la traccia Tempo (vedere “Traccia Tempo” a pag. 405). Si noti che: Lo spartito indica sempre gli eventi indicazione tempo sulla traccia Tempo, non importa se il pulsante Tempo è attivo o meno. Analogamente, tutte le indicazioni tempo che si creano nell’Editor delle Partiture appaiono nella traccia Tempo. Non è possibile creare indicazione tempo composti dalla trac- cia Tempo. Editare la chiave musicale Nel menu contestuale Chiavi Con un clic-destro su un simbolo Chiave, si apre un menu contestuale che tutte le chiavi musicali disponibili. Questo menu presenta anche le seguenti opzioni: Mostra i cambi di Chiave come Simboli Piccoli Attivando questa opzione ed inserendo un cambio di chiave nello spar- tito, la chiave è indicata da un simbolo più piccolo. Notifica nuova Chiave allInterruzione di Linea Attivando questa opzione ed inserendo una nuova chiave ad un break li- nea, il simbolo di cambio chiave è inserito nell’ultima misura prima del break rigo. Se non è attiva, il simbolo è inserito nella prima misura del rigo successivo. Nascondi Selezionando questa opzione la chiave è nascosta. Proprietà Selezionando questa opzione si apre la finestra di dialogo Modifica Chiave. Nella finestra Modifica Chiave 1.Doppio-clic sulla chiave corrente. Si apre una finestra di dialogo. Un doppio-clic su una chiave apre la finestra Modifica Chiave. 2.Usare le barre di scorrimento per scegliere una chiave. 3.Ripetere le operazioni precedenti per tutti i righi. Nella pagina Impostazioni Partitura–Rigo 1.Cliccare nel rigo per attivarlo. 2.Nel menu Partiture, selezionare Impostazioni… per aprire la finestra di dialogo Impostazioni Partitura. Cliccare su pulsante Rigo in alto per aprire la pagina Rigo-Princi- pale che mostra le impostazioni correnti del rigo attivo. Si può anche fare doppio-clic a sinistra di un rigo per attivarlo e aprirlo nella finestra Impostazioni Partitura in un solo passaggio (se non funziona, può darsi che sia attiva l’opzione “Doppio clic sul rigo per passare da par- titura a parte” nella finestra di dialogo Preferenze, pagina Partiture-Editing – vedere “Vedere rapidamente parti o tracce” a pag. 505). Indicazione Tempo sulla Barra di Trasporto. !Ciò non funziona se nella pagina Impostazioni Parti- tura–Staff è attiva l’opzione Chiave Automatica (ve- dere in seguito).
513 Operazioni principali 3.Nella sezione Chiave/Ton. usare la barra di scorrimento a sinistra per scegliere una delle chiavi disponibili. Per sapere come inserire cambi di chiave, vedere “Inserire ed editare to- nalità, chiave o indicazione tempo” a pag. 539 4.Cliccare Applica. Si può selezionare un altro rigo dello spartito ed ese- guire le impostazioni per esso senza bisogno di chiudere la finestra Impostazioni Partitura. In un sistema separato (split system) In un sistema separato (vedere “Pentagrammi separati (piano)” a pag. 538 e “Strategie: quante voci mi ser- vono?” a pag. 551), naturalmente si possono impostare chiavi musicali diverse nei righi superiore ed inferiore. 1.Aprire la pagina Impostazioni Partitura–Rigo. 2.Selezionare una chiave per il rigo superiore. 3.Attivare il box di spunta “Rigo Inferiore”. 4.Impostare una chiave per il rigo inferiore. Opzione Chiave Automatica Opzione Chiave Automatica attiva nella pagina Impostazioni Partitura– Rigo. Nella pagina Impostazioni Partitura–Rigo c’è anche l’op- zione Chiave Automatica. Se è attiva, Cubase seleziona automaticamente una chiave di violino o di basso per il rigo, in base all’estensione delle note nella parte. Editare la tonalità Editando le tonalità si osservi una cosa importante: Quando si modifica una tonalità, quindi, decidere se il cambio deve essere applicato all’intero progetto o se si vogliono usare tonalità diverse su pentagrammi diversi: Se la tonalità definita all’inizio della traccia si usa su tutti i pentagrammi e anche tutti i cambi di tonalità successivi valgono per tutti i pentagrammi, lasciare attiva l’opzione “Cambi Tonalità per tutto il Progetto”. Se si vuole fare in modo che la traccia usi più di una to- nalità su pentagrammi diversi, assicurarsi che l’opzione “Cambi Tonalità per tutto il Progetto” non sia attiva. Nel menu contestuale Chiave Con un clic-destro su un simbolo chiave, si apre un menu contestuale che elenca tutte le tonalità disponibili. Il menu presenta anche le seguenti opzioni: Cambi Tonalità per tutto il Progetto Se attiva (default), tutte le modifiche di tonalità eseguite influenzano sempre l’intero progetto (non è possibile cioè definire tonalità diverse per le varie parti del progetto). Nascondi Selezionando questa, si nasconde la tonalità. Proprietà Selezionando questa, si apre la finestra di dialogo Edit Key. !Nella sotto-pagina Notazione (categoria Tasti) della pagina Impostazioni Partitura–Progetto, c’è l’opzione “Cambi Tonalità per tutto il Progetto” (attiva di de- fault). Con questa opzione attiva, tutte le modifiche eseguite sulla tonalità influenzano sempre ogni rigo del progetto; non è possibile definire tonalità diverse per righi diversi che non siano quelli dei rispettivi tra- sporti visivi per il trasporto degli strumenti (definito nelle rispettive finestre Impostazioni Rigo). Inoltre, dalla finestra Impostazioni Rigo qualsiasi rigo (uno di batteria, ad esempio) può essere impostato per non mostrare i tempi in chiave.
514 Operazioni principali Nella finestra Modifica Tonalità Se la tonalità corrente è una qualsiasi diversa da DO mag- giore/LA minore (senza alterazioni) si può impostare la to- nalità direttamente nello spartito: 1.Doppio-clic sulle alterazioni all’inizio del rigo. Si apre la finestra di dialogo Modifica Tonalità. 2.Usare le barre di scorrimento per scegliere una tona- lità e cliccare OK. Si può anche inserire un valore di trasporto visivo (ve- dere “Trasporre gli strumenti” a pag. 515). Nella pagina Impostazioni Partitura–Rigo 1.Assicurarsi che il rigo desiderato sia quello attivo ed aprire la pagina Impostazioni Partitura–Rigo. Sezione Chiave/Ton. nella pagina Impostazioni Partitura–Rigo. 2.Usare la barra di scorrimento destra nella sezione Chiave/Ton. per selezionare la tonalità desiderata. 3.Fare clic su Applica. Si possono selezionare altri pentagrammi nella partitura ed eseguire le impostazioni per essi senza bisogno di chiudere la finestra di dialogo Impostazioni Partitura. Impostare la tonalità per un sistema separato In un sistema separato con due pentagrammi (vedere “Pentagrammi separati (piano)” a pag. 538 e “Strategie: quante voci mi servono?” a pag. 551), si possono impo- stare tonalità diverse nei righi superiore ed inferiore. 1.Cliccare nel sistema in modo che uno dei suoi penta- grammi diventi quello attivo. 2.Aprire la pagina Impostazioni Partitura–Rigo. 3.Impostare una tonalità per il rigo superiore. Il rigo inferiore si imposta automaticamente alla stessa tonalità. 4.Per impostare una tonalità diversa nel rigo inferiore, atti- vare il box di spunta “Rigo Inferiore” e definire una tonalità. Box di spunta Rigo Inferiore. Impostare una local key E’ anche possibile impostare una tonalità differente solo per il rigo selezionato. Ciò è utile per strumenti come oboe e corno inglese che cambiano il display transpose e di conseguenza anche la tonalità. 1.Assicurarsi che il rigo desiderato sia il rigo attivo e apri- re la pagina Impostazioni Partitura–Rigo. 2.Attivare l’opzione “Tasti Locali” nella sotto-pagina principale della sezione Chiave/Tonalità. ÖSi noti che questa opzione è disponibile solamente se “Cambi Tonalità per tutto il Progetto” è attiva nella pagina Impostazioni Partitura–Progetto nella sottopagina Nota- zione (categoria Tasti). 3.Usare la barra di scorrimento per impostare la chiave desiderata. 4.Fare clic su Applica per impostare la tonalità selezio- nata per il rigo. Doppio-clic in questa zona… …per aprire la finestra di dialogo Modifica Tonalità.
515 Operazioni principali Trasporre gli strumenti Gli spartiti per alcuni strumenti (per esempio, molti ottoni) sono scritti trasportati. L’Editor delle Partiture ha quindi la funzione “Mostra Trasposizione”. Con questa funzione le note sono trasportate nello spartito senza influenzare il modo in cui sono riprodotte. Ciò consente di registrare e ri- produrre un arrangiamento a più pentagrammi e riportare comunque ogni strumento sullo spartito in base al proprio trasporto. Impostare Mostra Trasposizione 1.Attivare il rigo desiderato e aprire la pagina Impostazio- ni Partitura–Rigo. 2.Selezionare lo strumento dal menu a tendina Trasposi- zione o regolare il valore direttamente nel campo Semitoni. Sezione Mostra Trasposizione della pagina Impostazioni Partitura–Rigo. 3.Cliccare Applica. Per alcuni strumenti si potrebbe voler impostare le diverse tonalità nella notazione musicale. In tal caso, attivare l’op- zione “Tasti Locali”, vedere sopra. Mostra Trasposizione nella finestra Modifica Tonalità Per cambiare l’impostazione Mostra Trasposizione a metà dello spartito, si può inserire un cambio di tonalità (vedere “Inserire ed editare tonalità, chiave o indicazione tempo” a pag. 539). Nella finestra Modifica Tonalità (che si apre con un doppio-clic su un simbolo tonalità) c’è un campo Trasposizione, nel quale è possibile inserire un valore di trasporto in semitoni. Ciò è utile, ad esempio, quando si scrive una parte di sax nella quale il musicista deve pas- sare dal sax alto al sax tenore. ÖSi noti che bisogna inserire il valore assoluto display transpose che sarà usato da questo punto in poi. In altre parole, questa impostazione non è relativa a nessuna delle imposta- zioni display transpose eseguite nella pagina Impostazioni Partitura–Rigo. Disabilitare Mostra Trasposizione E’ anche possibile disabilitare il display transpose facendo clic sul pulsante “Disabilità Mostra Trasposizione” nella toolbar dell’Editor delle Partiture. Ciò può essere utile se si lavora con la trasposizione degli strumenti e si desidera mostrare la tonalità della partitura e non quella di concerto. Ordine di lavoro Quando si prepara una partitura, si consiglia di eseguire le varie operazioni nell’ordine che segue, in modo da ridurre il tempo necessario per ripetere un determinato passag- gio nel caso si commetta un errore. Possibilmente, lavorare su copie delle tracce registrate. Se le parti sono complesse potrebbe essere necessario cambiarle per- manentemente, dopodiché non suoneranno come in origine. Se si ha poca memoria, suddividere la partitura in seg- menti. Si può usare, ad esempio, la funzione Separa Loop (menu Edit principale) per separare le parti attraverso le tracce. Nella Finestra Progetto sistemare le tracce nell’ordine cui le si vuole disposte nella partitura. Nell’Editor delle Partiture non si può arrangiare l’ordine dei sistemi. Si può però tornare indietro in ogni momento e cambiare l’ordine nella Finestra Progetto. Quando si apre l’Editor delle Partiture, iniziare con le re- golazioni, come descritto in precedenza. Iniziare sempre impostando i margini della pagina, ecc. Se nelle tracce c’è già musica registrata, provare a re- golare il più possibile l’immagine dello spartito senza edi- tare permanentemente le note. Usare impostazioni spartito, Mostra Quantizzazione, raggruppamento, ecc. Se le tracce sono vuote, eseguire le impostazioni princi- pali del pentagramma, inserire le note e poi eseguire rego- lazioni dettagliate, aggiungere valori Mostra Quantizzazione, ecc. Se necessario, usare le voci polifoniche per risolvere note sovrapposte, creare sistemi di piano, gestire voci in- crociate, ecc. !Mostra Trasposizione non influenza la riproduzione MIDI!
516 Operazioni principali Una volta eseguito tutto ciò, decidere se eseguire un editing distruttivo. Per esempio, può essere necessario alterare permanentemente durata o posizione di alcune note registrate. Nascondere oggetti inutili e aggiungere simboli dipen- denti dalla nota e relativi alla nota. Ciò comprende accenti, simboli dinamici, crescendo, legature, testi, “pause grafiche”, ecc. Lavorare sullo spartito regolando il numero di misure lungo la pagina. Regolare la spaziatura verticale tra i pentagrammi stan- dard e quelli per pianoforte. Le ultime due operazioni possono essere eseguite automaticamente da Cubase grazie alle funzioni Layout Automatico. Aggiungere simboli layout (finali, testi pagina, ecc.). Stampare. Tornare indietro e creare layout alternativi per estrarre voci, ecc. Forza Aggiornamento Se per qualche motivo lo schermo non è ridisegnato ade- guatamente (in seguito a nuovi calcoli del computer sull’aspetto della pagina), si può selezionare “Forza Aggior- namento” dal submenu Funzioni del menu Partiture, oppure cliccare sul pulsante Aggiorna nella toolbar. Si forza così una ri-scrittura dell’intera pagina. Pulsante Forza Aggiornamento
518 Trascrivere le Registrazioni MIDI Presentazione capitolo Questo capitolo spiega: Eseguire le impostazioni iniziali sul pentagramma per rendere lo spartito il più leggibile possibile. Come usare lo strumento Mostra Quantizzazione per gestire le “eccezioni” nello spartito. Come risolvere parti contenenti sia note intere che terzine. Trascrizione Questo capitolo presume che si abbia una registrazione MIDI da trasformare in una partitura leggibile. Tuttavia, se le parti sono piuttosto complesse può essere necessario eseguire un editing manuale delle note. Si dovrà quindi leggere anche il capitolo successivo! Preparare le parti 1.Registrare la musica. Si deve suonare decisamente a tempo con il clic del metronomo. 2.Avviare la riproduzione per verificare che la musica sia stata registrata come previsto. In caso contrario, registrare di nuovo e eseguire un editing. 3.Decidere quante alterazioni della registrazione si pos- sono accettare perchè lo spartito sia ben leggibile. Se la risposta è “nessuna”, preparare lo spartito da una copia della traccia. Vedere la sezione che segue. 4.Selezionare tutte le parti (in tutte le tracce) sulle quali lavorare. 5.Aprire l’Editor delle Partiture (ad esempio, premendo [Ctrl]/[Command]-[R]). 6.Attivare Modo Pagina. Strategie: preparare le parti per la stampa dello spartito Ecco alcuni consigli ai quali fare riferimento durante la preparazione di uno spartito per la stampa: Se una parte è complessa, si dovrà eseguire un editing manuale delle note (spostarle o cambiarne la durata). Vedere “Inserire ed editare le note” a pag. 527. La registrazione quindi non suonerà più come in origine. Se ciò è un problema, si consiglia di lavo- rare su una copia della registrazione. Usare la funzione Duplica Tracce del menu Progetto per creare una versione della traccia per lo spartito. Rinominare la traccia e silenziare quella originale mentre si prepara lo spartito. Naturalmente, si può anche lavo- rare su una copia dell’intero file di progetto. Per i motivi descritti nel capitolo precedente, quantizzare la trac- cia può essere una buona idea (si riducono così le regolazioni dettagliate necessarie da eseguire nell’Editor delle Partiture). Se serve quantizzare, riprodurre poi sempre le tracce, per as- sicurarsi che il tempo non sia alterato da errate impostazioni di quantizzazione. Potrebbe essere necessario quantizzare al- cune sezioni con un valore ed altre con un altro valore. Se il progetto ha molte ripetizioni, per iniziare è più facile regi- strare solo un’istanza di ciascuna ripetizione. Una volta termi- nato il lavoro sullo spartito per ogni sezione, si può assemblare poi l’intero progetto lavorando con le parti nella Finestra Pro- getto (si risparmia tempo, poichè le regolazioni dettagliate in ogni sezione si eseguono solo una volta). Un metodo simile si può usare anche quando si creano sezioni nelle quali più strumenti suonano lo stesso ritmo (una sezione fiati, ad esempio): registrare il primo strumento ed eseguire le regolazioni in modo che nell’Editor delle Partiture appaia come previsto. Copiare poi la parte sulle altre tracce e cambiare le al- tezze delle note usando la funzione Ingresso MIDI. Infine, pas- sare in rassegna le parti copiate ed eseguire le regolazioni di precisione, modificare le impostazioni di trasporto visivo, ecc. E’ un modo molto rapido per creare parti polifoniche dai ritmi com- plessi. Ci possono essere anche situazioni nelle quali il metodo più ra- pido per registrare una parte per più strumenti è quello di regi- strarle in una volta, suonando gli accordi sullo strumento MIDI. Se in seguito si vuole suddividere la registrazione in tracce se- parate o voci polifoniche, si può usare la funzione Esplodi (ve- dere “Funzione Esplodi” a pag. 525). !Prima di iniziare, assicurarsi di aver capito i principi di base della relazione tra note sullo spartito e note MIDI, oltre a sapere cosa è il valore “Come funziona l’Editor delle Partiture” a pag. 500.
519 Trascrivere le Registrazioni MIDI Impostazioni pentagramma La prima cosa da fare dopo l’apertura dell’Editor delle Par- titure è eseguire le impostazioni iniziali del pentagramma. Per farlo si usa la pagina Impostazioni Partitura–Rigo. La finestra Impostazioni Partitura si apre in tre modi: Attivando un rigo, scorrendo il menu Partiture e selezio- nando “Impostazioni…”. Con un doppio-clic sul rettangolo blu a sinistra del rigo. Si noti che se nella finestra Preferenze (pagina Partiture-Editing) è attiva l’opzione “Doppio clic sul rigo per passare da partitura a parte”, con un doppio-clic si visualizza l’intera partitura o la voce corrente. Se lo spartito mostra più di una traccia, un doppio-clic mostra quella traccia e na- sconde le altre. Se lo spartito mostra solo una traccia, un doppio-clic mostra il layout, che contiene molte delle tracce oppure (se non esiste un layout multi-traccia), tutte le tracce. Attivare il rigo e cliccare sul pulsante “i” sulla toolbar estesa. Perchè ciò funzioni, assicurarsi che non ci siano tool o simboli selezionati – altrimenti, cliccando sul pulsante “i” si potrebbe aprire una finestra di dialogo con le impostazioni dell’oggetto selezionato. Cliccare sul pulsante Rigo per aprire la pagina Impostazioni Partitura–Rigo. la pagina Rigo indica le impostazioni cor- renti del rigo in altre quattro pagine. Pagina Principale Pagina Principale della pagina Rigo. Applicare le impostazioni e selezionare altri pentagrammi La finestra Impostazioni Partitura è non-modale (vedere “Finestre di dialogo nell’Editor delle Partiture” a pag. 510). Bisogna quindi cliccare Applica per applicare le imposta- zioni eseguite al pentagramma attivo. Per eseguire le impostazioni di un altro pentagramma, atti- varlo nello spartito (cliccando ovunque nel pentagramma o usando i tasti freccia su/giù sulla tastiera del computer). Tuttavia: ÖRicordare di cliccare Applica prima di attivare un altro pentagramma – altrimenti le impostazioni vanno perse! Preset Rigo Quando le impostazioni eseguite per una traccia si usano anche in altre tracce, è bene salvarle creando un preset Rigo. La procedura è descritta in “Preset Rigo” a pag. 544. ÖCi sono vari preset Rigo disponibili, configurati per vari strumenti, ecc. Ai preset si accede dal menu a tendina Preset nella pagina Impostazioni Partitura–Rigo, oppure dal menu contestuale Rigo (che si apre con un clic-destro sul rettangolo blu a sinistra di un rigo). Usarli come sono o come punto di partenza per le proprie impostazioni. Nomi Permette di specificare un nome “lungo” e uno “corto” per il pentagramma. il nome lungo appare sul primissimo si- stema del pentagramma nella partitura (all’inizio del pro- getto), mentre il nome corto appare sui sistemi rimanenti. Se i nomi debbano essere mostrati si stabilisce nella pagina Layout della finestra Impostazioni Partitura (vedere “Nomi pentagramma” a pag. 610). Lì si può anche scegliere di usare i nomi delle tracce MIDI editate. Se si vuole che appaia solo il nome lungo (cioè nella partitura non si vuole vedere un nome per ogni sistema), basta cancellare il nome corto.
520 Trascrivere le Registrazioni MIDI Mostra quantizzazione Impostazioni mostra quantizzazione. Qui si danno a Cubase le informazioni principali su come interpretare la propria esecuzione musicale. Ci sono valori mostra quantizzazione fissi più un’opzione “Auto”, da usare solo quando la musica contiene un mix di note intere (straight) e terzine. Per informazioni su mostra quantizza- zione, vedere “Mostra Quantizzazione” a pag. 501. Se la musica ha solo note regolari o terzine 1.Impostare il valore Mostra quantizzazione note in base alla posizione nota più piccola da vedere nello spartito. Per esempio, se ci sono note alle posizioni dispari di nota da 1/16, impo- stare il valore Mostra quantizzazione note a 16 (note da 1/16). I valori “T” nel menu a tendina servono per le terzine. 2.Impostare il valore Mostra quantizzazione pause in base al valore nota (durata) più piccolo da vedere per una singola nota collocata su un beat. Per esempio, se si vuole che una singola nota corta su un beat (posizione nota da 1/4) sia visualizzata come nota da 1/4, impostare il valore Mostra quantizzazione pause a 4 (note da 1/4). 3.Disattivare l’opzione Auto Quantiz. 4.Impostare tutte le opzioni d’interpretazione. Esse sono descritte in dettaglio in seguito. 5.Esaminare lo spartito. 6.Se necessario, usare lo strumento Mostra Quantizza- zione per inserire “eccezioni” alle impostazioni del penta- gramma. Vedere “Inserire modifiche mostra quantizzazione” a pag. 524. Se la musica ha sia note regolari che terzine 1.Esaminare lo spartito e verificare se contiene più terzi- ne o note regolari. 2.Impostare il valore Mostra quantizzazione note adatto. Se lo spartito ha più terzine, selezionare la posizione nota terzina più pic- cola usata nello spartito. Se ci sono più note straight, scegliere la posizione nota ordinaria più piccola. 3.Impostare il valore Mostra quantizzazione pause. Si usano gli stessi criteri precedenti. 4.Attivare l’opzione Auto Quantiz. 5.Attivare i flag Deviazione e Adatta (se servono). Attivando Deviazione, terzine e note straight sono rilevate anche se non si trovano esattamente sul beat. Tuttavia, se terzine e note straight sono state registrate perfettamente (perchè quantizzate o inserite a mano), di- sattivare questa opzione. Attivando Adatta, Cubase “immagina” che quando trova una terzina, pro- babilmente ce ne siano altre intorno. Attivare questa opzione se non sono rilevate tutte le proprie terzine. Chiave/Ton. Le impostazioni principali Tonalità e Chiave sono descritte nei dettagli al paragrafo “Impostare Tonalità, Chiave e In- dicazione Tempo” a pag. 510. C’è anche il box di spunta Rigo Inferiore, che si usa solo in combinazione con i pen- tagrammi separati di pianoforte e voci polifoniche (vedere “In un sistema separato (split system)” a pag. 513). Opzioni Interpretazione Opzioni Interpretazione. Sincope Il parametro Sincope ha tre valori diversi: Opzione Descrizione Relax Quando Sincope è “rilassato”, Cubase applica il ritmo sincopato in una serie di casi comuni. Pieno Il ritmo sincopato è attivo. Spento Il ritmo sincopato non è attivo, senza eccezioni.