Steinberg Cubase 4 Operation Manual Italian Version
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431 Esporta Mixdown Audio File Ogg Vorbis Ogg Vorbis è una tecnologia aperta e gratuita di codifica e streaming audio che offre file audio compressi (esten- sione “.ogg”) di piccola dimensione ad alta qualità audio. Per i file Ogg Vorbis sono disponibili le seguenti opzioni: Altri formati file Steinberg ha inoltre encoder opzionali Dolby Digital (AC3) e DTS per esportare direttamente nei formati AC3 o DTS (solo Cubase). Per maggiori informazioni, visitare il sito www.steinberg.net. Export in Real- Time (Sezione Uscita Motore Audio)Attivando questa opzione, l’export è eseguito in tempo reale (il processo dura quanto la normale riprodu- zione). Alcuni plug-in ne hanno bisogno per avere il tempo di aggiornarsi correttamente durante il mixdown – consultare i costruttori dei plug-in. Cubase: Quando è attiva l’opzione Export in Real-Time, l’audio esportato è riprodotto dalla Control Room. Aggiorna Display (Uscita Motore Audio)Attivando questa opzione, gli indicatori si aggiornano durante il processo di export. Ciò permette di verificare un eventuale clipping, ad esempio. Fader Acolto Vo- lume (Sezione Uscita Motore Audio)Cubase: Il fader sotto il box di spunta Export in Real- Time regola il volume della Control Room. Si noti che questo fader è disponibile solo se la Control Room è attiva. Chiudi riquadro dopo ExportAttivando questa opzione, la finestra si chiude al ter- mine dell’export, altrimenti rimane aperta. Opzione Descrizione Nome File (Sezione Posi- zione File)In questo campo si può inserire un nome per il file di mixdown. Percorso (Sezione Posi- zione File)Qui si può specificare un percorso di destinazione ove salvare il file di mixdown. Usa Cartella Progetto Audio (Sezione Posi- zione File)Attivando questa opzione, il file di mixdown è salvato nella cartella Audio del progetto invece che nel per- corso di destinazione specificato. Menu Formato File (Sezione Formato File)Da questo menu a tendina si può selezionare il formato file per l’export. Fader Qualità (Sezione For- mato File)L’encoder Ogg Vorbis impiega una codifica bit rate va- riabile, ed il valore Quality determina i limiti entro i quali varia il bit rate. In genere, più alto è il valore Qualità, mi- gliore è la qualità audio (ma sono anche più grandi i file). Menu Uscite (Sezione Uscita Motore Audio)Questo menu elenca tutti i bus e canali d’uscita nel progetto attivo. Selezionare semplicemente il bus o canale dal quale eseguire il mixdown. Esporta Mono (Sezione Uscita Motore Audio)Attivando questa opzione, l’audio esportato è mixato in un file mono. Split Canali (Se- zione Uscita Mo- tore Audio)Attivare questa opzione per esportare tutti i canali in più file mono separati. Opzione DescrizioneExport in Real- Time (Sezione Uscita Motore Audio)Attivando questa opzione, l’export è eseguito in tempo reale (il processo dura quanto la normale riprodu- zione). Alcuni plug-in ne hanno bisogno per avere il tempo di aggiornarsi correttamente durante il mixdown – consultare i costruttori dei plug-in. Cubase: Quando è attiva l’opzione Export in Real-Time, l’audio esportato è riprodotto dalla Control Room. Aggiorna Display (Uscita Motore Audio)Attivando questa opzione, gli indicatori si aggiornano durante il processo di export. Ciò permette di verificare un eventuale clipping, ad esempio. Fader Acolto Vo- lume (Sezione Uscita Motore Audio)Cubase: Il fader sotto il box di spunta Export in Real- Time regola il volume della Control Room. Si noti che questo fader è disponibile solo se la Control Room è attiva. Chiudi riquadro dopo ExportAttivando questa opzione, la finestra si chiude al ter- mine dell’export, altrimenti rimane aperta. Opzione Descrizione
432 Esporta Mixdown Audio File Windows Media Audio Pro (solo Windows e Cubase) E’ un’appendice del formato Windows Media Audio (de- scritto in precedenza) sviluppato da Microsoft Inc. Grazie agli avanzati codec audio ed alla compressione a bassa de- gradazione audio impiegata, i file WMA Pro possono es- sere ridotti in dimensione senza perdita di qualità audio. Inoltre, con i file WMA Pro è possibile eseguire un mixdown in surround 5.1. I file hanno estensione “.wma”. Esportare un mixdown WMA ÖA seconda dell’uscita selezionata, non tutte le opzioni potrebbero essere visibili. Sono disponibili le seguenti opzioni: Pagina Generale Nella sezione Input Stream si sceglie frequenza di campio- namento (44.1, 48 o 96 kHz) e risoluzione bit (16 bit o 24 bit) del file codificato, che devono essere impostati ai valori del materiale sorgente. Se nessun valore corrisponde a quello del materiale sorgente, usare il valore più vicino pos- sibile, che sia superiore al valore attuale. Per esempio, se il materiale sorgente ha una risoluzione di 20 bit, impostare il parametro bit resolution a 24 bit invece che a 16 bit.ÖLe impostazioni nel campo Canali dipendono dall’uscita selezionata e non possono essere modificate manualmente. Le impostazioni nella sezione Schema Codifica si usano per definire l’uscita desiderata dall’encoder (per esempio, se deve essere un file stereo o un file surround 5.1). Ese- guire le impostazioni adeguate all’uso previsto del file. Se il file deve essere scaricato o ascoltato da Internet, non deve avere bit rate troppo elevati, ad esempio. Per una de- scrizione delle opzioni vedere in seguito. Modo L’encoder WMA Pro può usare un bit rate costante o va- riabile per la codifica su formato surround 5.1, oppure una codifica a bassa degradazione per un formato stereo. Le opzioni di questo menu sono: Bit Rate/Qualità Da questo menu si imposta il bit rate desiderato. Le impo- stazioni di bit rate disponibili –variano a seconda della mo- dalità e/o canali d’uscita (vedere sopra). Se è usata l’opzione “Bitrate Variabile” (vedere sopra), il menu per- mette di scegliere tra diversi livelli di qualità, da 10 (quella più bassa) a 100 (la qualità più alta). In genere, più alti sono bit rate o qualità selezionati, più grande è il file finale. Il menu indica anche il formato canale (5.1 o stereo). Modo Descrizione Constant BitrateCodifica su un file surround 5.1 a bit rate costante (s’imposta nel menu Bit Rate/Canali, vedere in se- guito). Un bit rate costante è da preferire se si vuole li- mitare la dimensione del file finale. La dimensione di un file codificato a bit rate costante è sempre bit rate volte la durata del file. Variabile Bitrate Codifica su un file surround 5.1 a bit rate variabile, in base ad una scala di qualità (che si definisce nel menu Bit Rate/Canali, vedere in seguito). Quando si codifica a bit rate variabile, il bit rate fluttua in base alla natura e complessità del materiale da codificare. Più sono com- plessi i passaggi nel materiale sorgente, più alto è il bit rate (e più grande è il file finale). Lossless Codifica su un file stereo compresso a bassa degrada- zione audio.
433 Esporta Mixdown Audio Pagina Avanzato Controllo Range Dinamica Questi controlli permettono di definire l’intervallo dinamico del file codificato. L’intervallo dinamico è la differenza in dB tra il volume medio ed il picco di livello audio (i suoni più forti) nell’audio. Queste impostazioni influenzano il modo in cui l’audio è riprodotto se il file è suonato su un computer Windows XP con un lettore della serie Win- dows Media, e l’utente attiva la funzione speciale “Quiet Mode” del lettore (che controlla l’intervallo dinamico). L’intervallo dinamico è calcolato automaticamente nel pro- cesso di codifica, ma lo si può specificare anche a mano. Per specificare manualmente l’intervallo dinamico, innanzi- tutto, inserire la spunta nel box a sinistra, cliccandoci so- pra ed inserire i valori in dB desiderati nei campi Picco e Average. Si può inserire un valore qualsiasi tra 0 e -90 dB. Si noti, tuttavia, che in genere è bene non cambiare il va- lore Average, poichè esso influenza il livello del volume au- dio complessivo, quindi può peggiorare la qualità audio. Quiet Mode in un lettore Windows Media si può impo- stare ad una delle tre opzioni elencate in seguito; c’è an- che una spiegazione su come queste tre opzioni sono influenzate dalle impostazioni Range Dinamica: Spento: Sono usate le impostazioni d’intervallo dinamico cal- colate automaticamente durante la codifica. Piccola Differenza: Se è selezionata e non sono state modi- ficate manualmente le impostazioni d’intervallo dinamico, il livello di picco è limitato a 6 dB sopra il livello medio di ripro- duzione. Se l’intervallo dinamico è stato specificato manual- mente, il livello di picco è limitato alla media tra i valori di picco e medio specificati. Media Differenza: Se è selezionata e non sono state modificate manualmente le impostazioni dell’intervallo dinamico, il livello di picco è limitato a 12 dB sopra il livello medio. Se l’intervallo di- namico è stato modificato, il livello di picco è limitato al valore di picco specificato. Coefficienti Riduzione Surround Qui si può specificare l’entità di riduzione del volume (se necessaria) da applicare ai vari canali in una codifica sur- round. Queste impostazioni influenzano il modo in cui l’au- dio è riprodotto su un sistema incapace di riprodurre i file in surround; in tal caso, i canali surround del file sono combinati in due canali e riprodotti in stereo.Normalmente, i valori di default offrono risultati soddisfa- centi, ma volendo si possono cambiare i valori manual- mente. E’ possibile inserire un qualsiasi valore compreso tra 0 e -144 dB per i canali surround, rispettivamente il ca- nale centrale, i canali sinistro e destro ed il canale LFE. Pagina Media In questi campi si può inserire un numero o stringhe di te- sto con varie informazioni sul file (titolo, autore, copyright e una descrizione del contenuto). Queste informazioni sono poi allegate all’intestazione file e possono essere visualiz- zate da alcune applicazioni di riproduzione Windows Me- dia Audio. ÖPer maggiori informazioni su suono e codifica surround, vedere il capitolo “Surround (solo Cubase)” a pag. 203.
435 Sincronizzazione Presentazione capitolo Cosa è la sincronizzazione? La sincronizzazione esiste quando in due dispositivi le po- sizioni di tempo (lineare o musicale) coincidono. Si può stabilire una sincronizzazione tra Cubase ed una serie di dispositivi esterni (registratori a nastro e videoregistratori), ma anche dispositivi MIDI che “riproducono” suoni (altri sequencer, batterie elettroniche, workstation, ecc.). Quando si configura un sistema di sincronizzazione, si deve decidere quale è l’unità master. Tutti gli altri dispositivi sono poi schiavi (slave) di questa unità, cioè regolano la rispettiva velocità di riproduzione in base a quella dell’unità master. Cubase come “slave” Quando un segnale di sync arriva a Cubase da un altro di- spositivo, l’altro dispositivo è il master e Cubase è lo slave. Cubase regola quindi la sua riproduzione in base a quella dell’altro dispositivo. Cubase come “master” Quando si configura Cubase per trasmettere informazioni di sync ad altri dispositivi, Cubase è il master e gli altri di- spositivi sono slave; sono quindi i dispositivi che regolano la rispettiva riproduzione in base a quella di Cubase. Cubase – sia “master” che “slave” Cubase ha funzioni di sync molto potenti. Può operare nello stesso tempo come master e slave. Per esempio, Cubase può essere slave di un registratore a nastro che trasmette un timecode e, allo stesso tempo, trasmettere un MIDI Clock ad una batteria elettronica, agendo da ma- ster nei suoi confronti. Segnali di sync In pratica, ci sono tre tipi di segnali sync audio: timecode, MIDI clock e word clock. Timecode (SMPTE, EBU, MTC, VITC ecc.) Timecode può apparire in varie forme. Indipendentemente dal “formato” che ha, offre sempre un tipo di sincronizza- zione a orologio, basata cioè su ore, minuti, secondi e due unità più piccole denominate “frame” (fotogrammi) e “sub- frame” (sub-fotogrammi). LTC (SMPTE, EBU) la versione timecode audio. Può essere quindi registrata sulle tracce audio di un registratore audio o video. VITC è il formato timecode video, memorizzato cioè nell’imma- gine video vera e propria. MTC è la versione timecode MIDI, trasmessa sui cavi MIDI. ADAT (Alesis) si usa solo con Protocollo di Posizionamento ASIO, vedere “Protocollo di Posizionamento ASIO (APP)” a pag. 441. Protocollo di Posizionamento ASIO, supporta anche for- mati timecode ad alta precisione. Raccomandazioni sul formato timecode – senza Protocollo di Posizionamento ASIO Quando si sincronizza il sistema ad un timecode esterno (con un sincronizzatore) il formato timecode più comune è MTC. Contrariamente a ciò che si pensa, il formato MTC offre una buona precisione per il sync esterno. Ciò è dovuto al fatto che il sistema operativo può “identificare il tempo” dei messaggi MIDI entranti, aumentando la precisione. Raccomandazioni sul formato timecode – con Protocollo di Posizionamento ASIO LTC e VITC sono i formati a più alta precisione, quindi sono raccomandati, se disponibili. MTC è la scelta successiva migliore (e probabilmente quella più diffusa), poichè poche soluzioni hardware hanno lettori LTC o VITC interni. Tuttavia, i formati LTC e VITC se disponi- bili garantiscono sempre la precisione migliore. !Per una descrizione della funzione VST System Link (con la quale è possibile sincronizzare computer di- versi che eseguono Cubase o Nuendo, ad esempio), vedere “Lavorare con VST System Link” a pag. 445.
436 Sincronizzazione MIDI Clock I segnali di sync MIDI Clock sono basati sul tempo musi- cale, cioè sono riferiti ad un numero di beat al minuto. I segnali MIDI Clock sono ideali per sincronizzare due di- spositivi i cui tempi musicali corrispondono (ad esempio, Cubase ed una batteria elettronica). Word Clock Word clock, in pratica, sostituisce il clock fornito dalla fre- quenza di campionamento (in una scheda audio, ad esem- pio). Word clock lavora quindi alla stessa velocità della frequenza di campionamento (44.1kHz, 48kHz, ecc.). Word clock non contiene alcuna informazione di posi- zione; è solamente un “semplice” segnale che sincronizza l’audio alla sua frequenza di campionamento. Word clock è in molti formati, analogico su cavo coas- siale, digitale come parte di un segnale audio S/PDIF, AES/EBU o ADAT, ecc. Sincronizzare il trasporto e sincronizzare l’audio Gestione del tempo in un sistema non sincronizzato Analizziamo prima una situazione in cui Cubase non è sin- cronizzato ad alcuna sorgente esterna: Ogni sistema di riproduzione digitale ha un clock interno che, in ultima analisi, influenza la velocità e la stabilità di ri- produzione; l’hardware audio di un PC non fa eccezione, ed il suo clock è molto stabile. Quando Cubase è in riproduzione senza una sincronizza- zione esterna, tutta la riproduzione si sincronizza al clock audio digitale interno. Sincronizzare la riproduzione di Cubase Supponiamo ora di utilizzare con Cubase una sincronizza- zione timecode esterna. Per esempio, si potrebbe sincro- nizzare la riproduzione ad un registratore a nastro. Il timecode che arriva da una registratore a nastro analo- gico è sempre instabile. Generatori di segnali timecode diversi e vari tipi di registratori a nastro hanno timecode con leggere differenze di velocità. Inoltre, l’usura del mec- canismo di trasporto del nastro (dovuta a sovraincisioni e continue registrazioni) provoca consumo e allungamento fisico del nastro, che influenzano la velocità del timecode. Impiegando un sincronizzatore che genera un word clock e configurando Cubase in modo che si sincronizzi ad un timecode entrante, esso varia la sua velocità complessiva di riproduzione per compensare le fluttuazioni di velocità del timecode – lo scopo della sincronizzazione è proprio questo. Cosa avviene con l’audio digitale? Il fatto che la riproduzione di Cubase sia sincronizzata al timecode non influenza la riproduzione di audio digitale. Essa, infatti, fa riferimento al clock interno perfettamente stabile dell’hardware audio. I problemi sorgono quando l’audio digitale perfettamente stabile si relaziona con la velocità leggermente variabile di un sistema sincronizzato ad un segnale timecode. La temporizzazione in riproduzione di ogni evento non è in perfetta sincronia con la riproduzione del nastro o MIDI, poichè la velocità di riproduzione del materiale audio è de- terminata dal clock interno digitale dell’hardware audio. Risolvere a word clock La soluzione a questo problema è usare un clock esterno per tutti gli elementi del sistema; si usa cioè un clock master da cui ricavare qualsiasi tipo di segnale clock serve ad ogni elemento del sistema. Per esempio, un house clock può es- sere usato per generare clock sample rate per l’hardware audio digitale e un timecode per Cubase. Ciò garantisce che tutti gli elementi del sistema utilizzino per la propria temporizzazione la stessa sorgente di riferimento. Sincronizzare l’audio digitale a clock esterni che lavorano alla frequenza di campionamento spesso si chiama “risol- vere” o “sincronizzare a word clock”. !MIDI Clock non è adatto per essere una sorgente di sync master per un’applicazione come Cubase. Cu- base, infatti, trasmette segnali MIDI Clock ad altri di- spositivi, ma non riceve segnali MIDI Clock.
437 Sincronizzazione Per sincronizzarsi a segnali esterni, si raccomanda di im- piegare buoni dispositivi di sincronizzazione. Questo com- prende: Una scheda audio che può essere slave di un word clock esterno. Un sincronizzatore che legga segnali timecode (e possibil- mente house clock) e generi i segnali di sync necessari (ad esempio, Steinberg TimeLock Pro). oppure… Un sistema audio con funzioni complete di sincronizzazione in- terna che, preferibilmente, supporti Protocollo di Posiziona- mento ASIO (vedere “Protocollo di Posizionamento ASIO (APP)” a pag. 441). Usare un timecode senza word clock Naturalmente, si può configurare un sistema di sincroniz- zazione che vincola Cubase ad un timecode senza usare word clock. Tuttavia, si noti che in questo caso non si ga- rantisce la temporizzazione audio rispetto a quella MIDI. Non si può garantire nemmeno che le fluttuazioni di velo- cità nel timecode entrante non influenzino la riproduzione degli eventi audio. La sincronizzazione al timecode, quindi, può funzionare nelle situazioni seguenti: Quando in origine il timecode è stato generato dalla scheda audio stessa. Quando la sorgente che fornisce il timecode è estrema- mente stabile (un sistema video digitale, un registratore a nastro digitale o un altro computer). Quando si rimane sempre sincronizzati alla stessa sor- gente stabile lungo l’intero processo, sia mentre si registra sia quando si riproduce l’audio. Impostazioni e connessioni principali Impostare i Fotogrammi al Secondo Il frame rate è il numero di fotogrammi (frame) al secondo in un film o un nastro video. Come ci sono sempre 60 se- condi in un minuto, c’è sempre un certo numero di frame al secondo. Tuttavia, i fotogrammi al secondo impiegati variano in base al supporto (film o video), al Paese in cui il video è stato prodotto e altre circostanze. Nella Finestra Impostazioni Progetto ci sono due opzioni fotogrammi al secondo: Il menu Fotogrammi al Secondo si regola automatica- mente al frame rate del timecode entrante. C’è un’eccezione quando si sincronizza Cubase a un timecode MIDI: se in Cubase è stato selezionato un Frame Rate di 29.97 fps o 30 dfps, tale se- lezione è mantenuta, poichè questi frame rate non sono inclusi nel formato MTC. Sono disponibili le seguenti opzioni di fotogrammi al se- condo: Il menu Formato Visualizzazione presenta una serie di formati che, una volta selezionati, rappresentano l’impo- stazione “master” per il formato display utilizzato nei ri- ghelli e display di posizione delle varie finestre. L’opzione “60 fps (user)” in questo menu è un frame rate definibile dall’utente. Per fare in modo che la precisione d’editing del frame corri- sponda al frame rate vero e proprio in una sorgente di sync esterna, biso- gna impostare questo frame rate allo stesso valore di quello del menu a tendina Fotogrammi al Secondo. Fotogrammi al SecondoDescrizione 24 fps Frame rate tradizionale dei film in 35mm. 25 fps Frame rate usato per tutto l’audio e il video in Europa (EBU). 29.97 fps 29.97 frame al secondo costanti. 29.97 dfps Codice “Drop frame” a 29.97 frame al secondo, usato principalmente negli USA per i video a colori. 30 fps 30 frame al secondo costanti. Usato spesso negli USA solo per l’audio. 30 dfps Usato molto raramente.
438 Sincronizzazione Procedere come segue: 1.Aprire la finestra Preferenze (dal menu File in Windows o dal menu Cubase in Mac) e selezionare la pagina Traspor- to. 2.Inserire il frame rate desiderato in “Framerate Ridefini- bile”. Digitare direttamente il valore desiderato o usare i pulsanti freccia per aumentare/diminuire il valore. Si può inserire un valore da 2 a 200. 3.Al termine, cliccare OK per chiudere la finestra di dia- logo e salvare le impostazioni. Il Frame Rate specificato verrà utilizzato nel menu a ten- dina Formato Visualizzazione. Eseguire le connessioni Le connessioni seguenti sono necessarie per un sync esterno con un sincronizzatore e per risolvere sulla scheda audio. Per i dettagli su impostazioni e connessioni tra scheda audio e sincronizzatore, vedere i rispettivi manuali. Inviare il segnale clock master (LTC, VITC, ecc.) ad un ingresso del sincronizzatore. Collegare l’uscita word clock del sincronizzatore ad un ingresso word clock sulla scheda audio. Collegare l’uscita MIDI Timecode (MTC) del sincroniz- zatore all’ingresso corrispondente sul computer. Configurare il sincronizzatore ed assicurarsi che le im- postazioni frame rate concordino con il clock master. Configurazione di sincronizzazione tipica. Impostazioni di sincronizzazione I paragrafi seguenti spiegano come configurare il proprio sistema per le varie sorgenti timecode: Internal Timecode In questa modalità, Cubase è il master. Lavorando con il formato MMC (vedere “MIDI Machine Control (MMC)” a pag. 443), il dispositivo esterno da i segnali Start e Stop, ma è sincronizzato da Cubase. Nelle sezioni “Destinazioni MIDI Timecode” e “Destina- zioni MIDI Clock” si specificano i dispositivi che devono essere slave di Cubase. Sincronizzare altri dispositivi a Cubase Ci potrebbero essere altri dispositivi MIDI da sincronizzare a Cubase; Cubase può trasmettere due tipi di sync: MIDI Clock e MIDI Timecode. Trasmissione dei segnali MIDI Clock Trasmettendo un segnale MIDI Clock ad un dispositivo che supporta questo tipo di segnale sync, il dispositivo seguirà il tempo di Cubase. L’impostazione tempo nell’al- tro dispositivo non è rilevante. Esso suona invece al tempo di Cubase. Se il dispositivo risponde anche ai comandi Song Position Pointers (che Cubase trasmette), esso se- guirà avanzamento, riavvolgimento e posizionamento ese- guiti sulla Barra di Trasporto di Cubase. ÖI comandi di trasporto MIDI Clock includono “Inizio”, “Ferma” e “Continua”. Tuttavia, alcuni dispositivi MIDI (al- cune batterie elettroniche, ad esempio) non riconoscono il comando Continua. In tal caso, attivare l’opzione “Invia Sempre Messaggio Send Start” nella finestra Imposta Sincronizzazione Progetto (Destinazioni MIDI Clock). Con questa opzione attiva è usato solo il comando Start.
439 Sincronizzazione Attivare l’opzione “MIDI Clock Segue Posizione Pro- getto” se si vuole che il dispositivo segua Cubase quando c’è un loop e si salta a varie posizioni durante la riprodu- zione. Con questa opzione attiva, i segnali MIDI Clock trasmessi seguono sem- pre il tempo lineare del sequencer e le posizioni tempo musicali. Trasmissione dei segnali MIDI Timecode Trasmettendo segnali MIDI Timecode ad un dispositivo che li supporta, esso si sincronizza al tempo di Cubase (cioè i display tempo sulla Barra di Trasporto di Cubase e quelli del dispositivo coincidono). Quando si avvolge e si posiziona Cubase quindi si attiva la riproduzione, l’altro di- spositivo lo segue dalla stessa posizione (se ne ha la ca- pacità ed è configurato per farlo!). ÖPer eseguire un loop, saltare e cambiare posizione di riproduzione e fare in modo che il dispositivo segua Cu- base, attivare MIDI Timecode Segue Tempo Progetto. Con questa opzione attiva, il timecode MIDI trasmesso segue sempre la posizione tempo del sequencer. Configurazione 1.Collegare le uscite MIDI desiderate da Cubase al di- spositivo(i) da sincronizzare. 2.Aprire la finestra di dialogo Imposta Sincronizzazione Progetto dal menu Trasporto. 3.Attivare le uscite di sync con i box di spunta corrispon- denti. Si può assegnare una qualsiasi combinazione di timecode MIDI e MIDI Clock a qualsiasi combinazione di uscite (tuttavia, non si trasmettono se- gnali MTC e MIDI Clock alla stessa uscita). 4.Impostare il dispositivo(i) alla sua modalità “external synchronization” (o un’altra modalità dal nome simile) e at- tivare la riproduzione sul dispositivo(i), se necessario. 5.Attivare la riproduzione in Cubase; il dispositivo(i) la seguirà. !Si noti che alcuni dispositivi esterni non reagiscono uniformemente a questi messaggi di ri-posiziona- mento. Specialmente i vecchi dispositivi, impiegano un po’ di tempo per sincronizzarsi accuratamente al tempo del progetto. !Alcune interfacce MIDI trasmettono i segnali MIDI Clock a tutte le uscite MIDI, indipendentemente dalla selezione Porta MIDI Clock in Cubase. In tal caso, selezionare solo una Porta MIDI Clock (nel dubbio, vedere la documentazione dell’interfaccia MIDI). Impostazioni per il sync al timecode interno. Impostazioni MMC Master Impostazioni MMC Slave
440 Sincronizzazione MIDI Timecode In questa modalità, Cubase è lo slave e il timecode è tra- smesso dalla Sorgente MIDI Timecode specificata nella ri- spettiva sezione. Configurare Cubase per un sync timecode esterno 1.Nella finestra Imposta Sincronizzazione Progetto, im- postare Sorgente Timecode a MIDI Timecode. 2.Dal menu a tendina nella sezione Sorgente MIDI Timecode, selezionare un ingresso per il timecode. 3.Chiudere la finestra Imposta Sincronizzazione Progetto ed aprire la Finestra Impostazioni Progetto dal menu Pro- getto. 4.Usare il valore Posizione di Inizio per stabilire quale fo- togramma sul dispositivo esterno (un videoregistratore, ad esempio) debba corrispondere all’inizio del progetto.Si può farlo anche con l’opzione “Timecode al Cursore” del menu Progetto. Ciò è utile quando si sa che una certa posizione nel progetto coincide con una determinata posizione timecode nel dispositivo esterno. Spostare il cursore di progetto alla posizione desiderata, selezionare “Timecode al Cursore” e specificare la posizione timecode corrispondente nella finestra di dialogo che appare – il valore Posizione di Inizio è regolato di conse- guenza. 5.La finestra di dialogo che appare chiede se si vuole mantenere il contenuto del progetto alle rispettive posi- zioni timecode: selezionare “No”. Questo fa in modo che tutti gli eventi e parti mantengono le rispettive po- sizioni rispetto all’inizio del progetto. 6.Chiudere la finestra di dialogo Impostazioni Progetto. 7.Sulla Barra di Trasporto, attivare il pulsante Sync (o se- lezionare Usa Sync Esterno dal menu Trasporto). 8.Avviare il nastro (o video, o altri dispositivi master) con il timecode. Cubase inizia la riproduzione quando riceve il timecode con una posizione “superiore” a, o uguale a, il fotogramma di inizio del progetto. Si può avvolgere il dispositivo che trasmette il timecode ad una posizione qualsiasi ed iniziare da lì. Si può anche dare un’occhiata alla sezione Opzioni Sync (vedere “Opzioni Sync” a pag. 444). Indicatore di Sync Sulla Barra di Trasporto si può verificare la condizione del timecode entrante osservano l’indicatore di Sync. Esso passa da “Offline” (non in attesa di sync), “Idle” (pronto per il sync ma non c’è un segnale entrante) e “Lock xx” (ove xx indica il frame rate del segnale entrante). Sync al timecode attivato Opzioni per il timecode entrante.Uscite per il MIDI Clock Uscite per il timecode MIDI Porta d’ingresso per il timecode MIDI Ingresso e Uscita per i messaggi MIDI Machine Control Impostare questo valore alla posizione timecode in cui si vuole fare iniziare il progetto. !Quando il dispositivo master con il timecode è fermo, è possibile usare i controlli di trasporto in Cubase come al solito, quando non è sincronizzato. Indicatore di Sync