Steinberg Cubase 4 Operation Manual Italian Version
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371 Editor MIDI Cancellare le note Per cancellare le note, cliccarci sopra con il tool Drumstick o Elimina, oppure selezionarle e premere [Backspace]. Altri metodi di editing Come nell’Editor Key, si possono editare le note nella li- nea Info o via MIDI, ed inserirle usando la funzione Regi- strazione Step MIDI (vedere “Editing nella linea Info” a pag. 359). Lavorare con drum map Presentazione capitolo In uno strumento MIDI, un drum kit è quasi sempre un set di suoni di batteria diversi, con ogni suono collocato su un tasto separato (i vari suoni, cioè, sono assegnati a numeri nota MIDI diversi). Un tasto suona la cassa, un altro il rul- lante, e così via. Purtroppo, i vari strumenti MIDI spesso utilizzano asse- gnazioni diverse dei tasti. Ciò può essere un problema se è stato configurato un pattern di batteria usando un dispo- sitivo MIDI e poi lo si vuole provare su un altro. Cambiando dispositivo, è molto probabile che il rullante diventa un piatto ride, oppure il charleston un tom, ecc. – questo per- chè i suoni di batteria sono distribuiti in modo diverso nei due strumenti. Per risolvere questo problema e semplificare vari aspetti dei drum kit MIDI (come l’utilizzo dei suoni di batteria da strumenti diversi nello stesso “drum kit”), Cubase ha le cosiddette drum map. Una drum map è un elenco di suoni di batteria, con una serie d’impostazioni per ogni suono. Riproducendo una traccia MIDI per la quale è stata sele- zionata una drum map, le note MIDI sono “filtrate” dalla drum map prima di essere trasmesse allo strumento MIDI. Inoltre, la mappatura determina il numero nota MIDI per ogni suono di batteria trasmesso in uscita, e quindi il suono riprodotto nel dispositivo MIDI che lo riceve. Una soluzione al problema descritto in precedenza è con- figurare drum map per tutti gli strumenti MIDI. Quando si vuole provare il pattern di batteria su un altro strumento, basta passare alla drum map corrispondente ed il suono del rullante sarà ancora un suono di rullante. Impostazioni drum map Una drum map è costituita dalle impostazioni di 128 suoni di batteria (uno per ogni numero nota MIDI). Per avere una panoramica di queste impostazioni, aprire il Drum Editor e usare il menu a tendina Mappa sotto il drum sound list per selezionare la drum map “GM Map”. Questa drum map è configurata secondo lo standard General MIDI. Per informazioni su come caricare, creare e selezionare altre drum map, ve- dere “Gestire le drum map” a pag. 373. Osservare ora il drum sound list (può essere necessario trascinare il divisore tra l’elenco e il Display note a destra per poter vedere tutte le colonne). Le colonne mostrano le impostazioni della drum map per ogni suono. Eccone una breve descrizione (seguono i dettagli): Colonna Descrizione Intonazione Numero nota reale del suono di batteria. Esso vincola le note su una traccia MIDI ai suoni di batteria. Per esempio, con la drum map della figura sopra, tutte le note MIDI con altezza C1 sono mappate sulla cassa (Bass Drum). Strumento Nome del suono di batteria. Quantizza Questo valore è usato quando s’inseriscono ed editano le note, come descritto ai paragrafi “Creare ed modificare le note” a pag. 369 e “Spostare, duplicare o ripetere le note” a pag. 370. Mute Silenzia un suono di batteria, escludendolo dalla riprodu- zione. Vedere “Silenziare note e suoni di batteria” a pag. 370.
372 Editor MIDI ÖTutte le impostazioni in una drum map (tranne Pitch) si possono modificare direttamente nel drum sound list o nella finestra di dialogo Impostazioni Drummap (vedere “Finestra Impostazioni Drummap” a pag. 373). Le modifiche influenzano tutte le tracce che utilizzano la drum map. Intonazione, Nota-I e Nota-O Questo argomento potrebbe generare confusione, ma una volta capito il meccanismo non è poi così complicato. La “teoria” che segue aiuta a ricavare il massimo dal con- cetto di drum map – specialmente se si vogliono creare drum map personalizzate. Come accennato in precedenza, una drum map è una specie di “filtro”, che trasforma le note in base alle impo- stazioni della mappatura. Questa trasformazione avviene in due momenti; prima il filtro riceve una nota entrante (cioè la nota suonata sul controller MIDI), poi la nota è tra- smessa da Cubase al dispositivo sonoro MIDI. Nell’esempio seguente, la drum map è stata modificata, in modo che il suono Bass Drum ha valori Intonazione, Nota-I e Nota-O diversi. Nota-I (note in ingresso) Ecco cosa avviene in ingresso: Quando si suona una nota sullo strumento MIDI, Cubase cerca questo numero nota tra le Nota-I nella drum map. In questo caso, se si suona la nota A1, Cubase rileva che questa è la Nota-I del suono Bass Drum.Qui si ha la prima trasformazione: la nota assume un nuovo numero nota in base all’impostazione Intonazione del suono di batteria. Nel nostro caso, la nota è trasfor- mata nella nota C1, perchè è quella l’altezza (Intonazione) del suono Bass Drum. Se si registra la nota, essa sarà re- gistrata come nota C1. Nota-O (note in uscita) Il passo successivo è l’uscita. Ecco cosa avviene quando si riproduce la nota registrata, o quando la nota che si suona è trasmessa di nuovo ad uno strumento MIDI in tempo reale (MIDI Thru): Cubase controlla la drum map e trova il suono di batteria con l’altezza della nota. Nel nostro caso, si tratta della nota C1 ed il suono di batteria è la cassa (Bass Drum). Prima che la nota sia trasmessa all’uscita MIDI avviene la se- conda trasformazione: il numero nota è cambiato e diventa la Nota-o del suono. In questo esempio, la nota trasmessa allo strumento MIDI sarà la nota B0. Applicazioni Le applicazioni delle note Nota-I e Nota-o sono diverse: ÖModificando le impostazioni Nota-I si può scegliere quali tasti suonano determinati suoni di batteria quando si suona o registra da uno strumento MIDI. Per esempio, si possono collocare l’uno accanto all’altro sulla tastiera al- cuni suoni di batteria. in modo che siano più facili da suonare insieme, spostare i suoni in modo che quelli più importanti si possano suonare su una tastiera più piccola, suonare un suono su un tasto nero invece che bianco, e così via. Se da un controller MIDI non si suonano mai parti di batteria (ma le si di- segna nell’editor) non c’è da preoccuparsi dell’impostazione Nota-I. ÖLe impostazioni Nota-o consentono di configurare le cose in modo che il suono “Bass Drum” suoni veramente una cassa. Se si usa uno strumento MIDI in cui il suono della cassa è sul tasto C2, s’imposta Nota-O del suono Bass Drum a C2. Quando si passa ad un al- tro strumento MIDI (nel quale la cassa è sul tasto C1), impostare Nota-O del suono Bass Drum a C1. Una volta configurate le drum map per tutti gli strumenti MIDI utilizzati, non c’è più da preoccuparsi di questo – basta selezionare un’altra drum map quando per i suoni di batteria di vuole usare un altro strumento MIDI. Nota-I E’ la “input note” del suono di batteria. Quando questa nota MIDI è trasmessa in Cubase, (ad esempio, suonata dall’utente), la nota è mappata al suono di batteria corri- spondente (e trasportata automaticamente in base all’im- postazione Intonazione del suono). Nota-O E’ la “output note”,cioè il numero nota MIDI trasmesso in uscita ogni volta che è riprodotto il suono di batteria. Canale Il suono di batteria è riprodotto su questo canale MIDI. Uscita Il suono di batteria è riprodotto su questa uscita MIDI. Im- postando “Default” è usata l’uscita MIDI selezionata per la traccia. Colonna Descrizione
373 Editor MIDI Impostazioni canale e uscita In una drum map è possibile impostare canali e/o uscite MIDI separate per ogni suono. Si applicano i seguenti criteri: Quando è selezionata una drum map per una traccia, il canale MIDI nella drum map sostituisce il canale MIDI della traccia. In altre parole, il canale MIDI definito nell’elenco tracce o nell’Inspector della traccia normalmente è ignorato. Per fare in modo che un suono di batteria utilizzi il canale MIDI della traccia, impostarlo in “Qualsiasi” nella drum map. Se per un suono nella drum map l’uscita MIDI è impo- stata in “default”, il suono utilizza l’uscita MIDI selezionata per la traccia. Selezionando una qualsiasi altra opzione è possibile inviare il suono ad un’uscita MIDI specifica. Eseguendo specifiche impostazioni di canale e uscita MIDI per tutti i suoni in una drum map, si possono inviare direttamente le tracce di batteria ad un altro strumento MIDI selezionando semplicemente un’altra drum map – non è necessario eseguire alcuna modifica di canale o uscita per la traccia vera e propria. ÖPer selezionare lo stesso canale MIDI per tutti i suoni in una drum map, cliccare nella colonna Canale, premere [Ctrl]/[Command] e selezionare il canale desiderato. Tutti i suoni di batteria sono assegnati a questo canale MIDI. Uguale pro- cedura si usa anche per assegnare a tutti i suoni la stessa uscita MIDI. Può anche essere utile selezionare canali e/o uscite di- versi per i vari suoni. Ciò consente di realizzare drum kit con suoni provenienti da più dispositivi MIDI diversi, ecc. Gestire le drum map Selezionare una drum map per una traccia Per selezionare una drum map per una traccia MIDI, usare il menu a tendina Mappa nell’Inspector o nel Drum Editor:Selezionando “Nessuna Drum Map” si disattiva la funzio- nalità della drum map nel Drum Editor. Anche se non si usa una drum map è possibile comunque distinguere i suoni per nome con un name list (vedere “Drum name list” a pag. 374). Finestra Impostazioni Drummap Per configurare e gestire le proprie drum map, selezionare Impostazioni Drummap dal menu a tendina Mappa o dal menu MIDI. Si apre la seguente finestra di dialogo: Finestra di dialogo Impostazioni Drummap. Qui si caricano, creano, modificano e salvano le drum map. L’elenco a sinistra mostra le drum map correnti cari- cate; selezionando una drum map nell’elenco, i suoi suoni ed impostazioni sono visualizzati a destra. ÖLe impostazioni per i suoni di batteria sono esatta- mente uguali a quelle del Drum Editor (vedere “Imposta- zioni drum map” a pag. 371). Come nel Drum Editor, cliccare nella colonna più a sinistra per ascoltare un suono di batteria. Nota: se nella finestra Impostazioni Drummap si ascolta un suono impostato sull’uscita MIDI “Default” è usata l’uscita se- lezionata nel menu a tendina Uscita nell’angolo in basso a sinistra. Quando si ascolta un suono con uscita Default nel Drum Editor è usata l’uscita MIDI selezionata per la traccia, come descritto al paragrafo “Im- postazioni canale e uscita” a pag. 373. !Inizialmente, il menu a tendina Map presenta una sola mappatura: “GM Map”. Tuttavia, nel DVD di Cubase sono incluse altre drum map – come caricarle è de- scritto in seguito.
374 Editor MIDI Aprire il menu a tendina Funzioni nell’angolo in alto a sini- stra per aprire un elenco delle funzionalità disponibili: ÖLe drum map sono salvate con i file di progetto. Se è stata creata o modificata una drum map, usare la funzione Save per salvarla in un file XML separato, in modo da po- terla caricare in altri progetti. Per avere sempre la(e) stessa drum map inclusa nei propri progetti, cari- carla in un modello – vedere “Salva come Modello” a pag. 466. Conversione Nota-O Questa funzione del menu MIDI analizza la parte(i) MIDI selezionata e imposta l’altezza reale di ogni nota in base al suo valore Nota-O. E’ utile per convertire una traccia MIDI “regolare” (senza drum map) ed avere le note che riprodu- cono comunque il giusto suono di batteria. Un’applica- zione tipica è l’export di una registrazione MIDI in un file MIDI standard (vedere “Esportare ed importare i file MIDI standard” a pag. 473) - eseguendo prima una conver- sione Nota-O per essere sicuri che le tracce di batteria suonino correttamente una volta esportate. Opzioni Coppie Testa ed Modifica in Partitura Queste opzioni sono spiegate in dettaglio al paragrafo “Configurare la drum map” a pag. 634. Drum name list Anche se per la traccia MIDI editata non è selezionata una drum map, si può comunque usare il Drum Editor, se ne- cessario. Come accennato in precedenza, il drum sound list avrà quindi solo quattro colonne: Ascolto, Intonazione, Strumento (nome del suono di batteria) e Quantizza. Non ci sarà la funzionalità Nota-I e Nota-O. In questa modalità, i nomi indicati nella colonna Instrument dipendono dalla selezione nel menu a tendina Nomi, si- tuato sotto il menu a tendina Mappa nel Drum Editor. Le opzioni in questo menu sono quelle delle drum map correnti caricate, oltre all’opzione “Default GM” che è sempre disponibile. Volendo, si possono quindi usare i nomi dei suoni di batteria in qualsiasi drum map caricata senza usare Nota-I e Nota-O. Pulsante Descrizione Nuova Cliccare qui per aggiungere una nuova drum map al pro- getto. I suoni di batteria si chiamano “Sound 1, Sound 2” e così via, ed hanno tutti i parametri impostati ai rispettivi va- lori di default. La mappatura si chiama “Mappa Vuota”, ma si può rinominarla cliccando e digitando un nuovo nome. Copia Aggiunge una copia della drum map corrente selezio- nata. E’ il modo più rapido per creare una nuova drum map: selezionare una drum map simile a quella deside- rata, creare una copia, modificare le impostazioni del suono di batteria desiderate, quindi rinominare la drum map nell’elenco. Elimina Rimuove dal progetto la drum map selezionata. Carica Apre una finestra di dialogo file, nella quale caricare le drum map dall’hard-disk. Sul DVD di Cubase ci sono va- rie drum map per i vari strumenti MIDI – usare questa fun- zione per caricare nel progetto le drum map desiderate. Salva Apre una finestra di dialogo file per salvare la drum map selezionata nell’elenco. Se è stata creata o modificata una drum map, usare questa funzione per salvarla in un file su hard-disk – ciò consente di caricarla in altri pro- getti. I file drum map hanno estensione “.drm”. Edit coppie testa Permette di personalizzare le coppie nota (vedere “Per- sonalizzare le coppie di testa nota” a pag. 635). Iniz. Visualizz. NoteConsente di resettare gli elementi del display note alle impostazioni originali (cioè l’elemento Intonazione). Chiudi Chiude la finestra di dialogo.
375 Editor MIDI Editor Elenco – Panoramica Toolbar La toolbar presenta molti elementi uguali a quelli dell’Edi- tor Key (Edit Solo, Snap, impostazioni Quantizzazione, ecc.). Essi sono stati già descritti all’inizio di questo capi- tolo. Gli elementi peculiare dell’Editor Elenco sono: Il menu a tendina Tipo Insert si usa per creare nuovi eventi. Qui si stabilisce il tipo d’evento da aggiungere (vedere “Inserire gli eventi” a pag. 376). Il menu a tendina Mask e la vista Filtro (pulsante Mostra Vista Filtro) consente di nascondere gli elementi alla vista, in base al tipo ed altre proprietà. Vedere “Filtrare” a pag. 377. Il pulsante Vista Valore si usa per nascondere e mo- strare il display Valore (vedere in seguito). L’Editor Elenco non ha linea Info (l’editing numerico è di- sponibile però nell’elenco degli eventi). ÖSe nonostante gli elementi siano visibili nell’Editor Key si vedono elenchi vuoti o incompleti, verificare se è stato attivato qualche filtro (vedere “Filtrare” a pag. 377). L’elenco degli eventi Elenca tutti gli eventi presenti nella parte(i) MIDI selezio- nata, nell’ordine (dall’alto in basso) in cui sono riprodotti. Le proprietà dell’evento si editano con le normali procedure di editing valore (vedere “Editing nell’elenco” a pag. 376). Display eventi Visualizza gli eventi graficamente. La posizione verticale di un evento nel display corrisponde al posto che occupa nell’elenco (cioè all’ordine di riproduzione), mentre la posi- zione orizzontale corrisponde alla sua posizione vera e propria nel progetto. Qui si aggiungono nuove parti o eventi, si trascina per spostarli, ecc. Display Valore Questo display visualizza il “valore” di ogni evento e con- sente una facile visione e l’editing grafico. In genere, il va- lore visualizzato è la proprietà “Dati 2” o “Valore 2” (quantità di eventi controller MIDI, velocity delle note, ecc.). Si può mostrare o nascondere questo display cliccando sul pul- sante “Mostra Lista Elenco Valori” nella toolbar. Vista FiltroToolbar Righello Display Valore L’elenco degli eventi Display eventi
376 Editor MIDI Operazioni nell’Editor Elenco Personalizzare la vista Si può cliccare e trascinare il divisore tra l’elenco e il di- splay eventi per allargare una zona e restringere l’altra. Inoltre, l’elenco si può personalizzare nei seguenti modi: E’ possibile cambiare l’ordine delle colonne trascinan- done le rispettive intestazioni. Si possono ridimensionare le colonne trascinando i divi- sori tra le intestazioni delle colonne. Impostare il formato display Come nella Finestra Progetto, si può stabilire il formato di- splay (misure, secondi, ecc.) con un clic-destro nel ri- ghello e selezionando un’opzione dal menu a tendina che appare. Questa impostazione influenza sia il righello che tutti i valori Inizio, Fine e Lunghezza visualizzati nell’elenco. Ingrandimento Si può cambiare l’ingrandimento orizzontale nel display eventi usando il cursore di zoom sotto il display o lo stru- mento Ingrandimento Zoom (la lente d’ingrandimento). Inserire gli eventi Per aggiungere un nuovo evento alla parte editata: 1.Usare il menu a tendina Tipo Insert nella toolbar per se- lezionare il tipo d’evento. 2.Selezionare lo strumento Disegna e cliccare nel di- splay eventi alla posizione desiderata (relativa al righello). Se si creano eventi nota, cliccare e trascinare per definire la durata della nota. Il nuovo evento appare nell’elenco e nel display. Le sue proprietà sono impostate ai valori di default, ma si pos- sono regolare nell’elenco.Le note assumono il valore di velocity stabilito nel campo insert velocity della toolbar. Vedere “Impostare i valori di velocity” a pag. 356. Editing nell’elenco Nell’elenco si può eseguire un preciso editing numerico sulle proprietà dell’evento. Le colonne sono: E’ possibile editare più eventi alla volta. Se sono sele- zionati più eventi e si modifica un valore di un evento, cam- biano anche i valori degli altri eventi selezionati. Normalmente, qualsiasi differenza di valore iniziale tra gli eventi è mante- nuta – i valori cioè cambiano della stessa quantità. Premendo [Ctrl]/[Com- mand] durante l’editing, però, tutti gli eventi assumono lo stesso valore. Colonna Descrizione L Colonna Locate. Una freccia in questa colonna indica l’evento che inizia appena prima della posizione del cursore di pro- getto. Cliccando in questa colonna di un evento, il cursore di progetto si sposta all’inizio dell’evento. Un doppio-clic sposta la posizione del cursore e avvia/ferma la riproduzione – utile per l’ascolto durante l’editing nell’elenco. Tipo Tipo d’evento; non può essere cambiato. Posizione di InizioPosizine d’inizio dell’evento, indicata nel formato selezionato per il righello. Modificare questo valore equivale a spostare l’evento. Si noti che spostando un evento oltre un qualsiasi altro evento nell’elenco, si riordina l’elenco stesso (l’elenco indica sempre gli eventi nell’ordine in cui sono riprodotti). Fine Si usa solo per gli eventi nota; consente di vedere e modifi- care la posizione di fine nota (ridimensionandola). Lunghezza Si usa solo per gli eventi nota. Indica la durata della nota – modificando questo valore si ridimensiona la nota e si cam- bia automaticamente anche il valore Fine. Dati 1 Proprietà “dati 1” o “valore 1” dell’evento. Il contenuto di- pende dal tipo di evento – per le note, ad esempio, è l’al- tezza. Ove possibile i valori sono indicati nella loro forma più significativa. Per esempio, il valore Dati 1 per le note indica il numero nota del formato selezionato nella finestra Prefe- renze (pagina Visualizzazione Eventi–MIDI). Vedere anche la tabella al paragrafo “Editing nel display Valore” a pag. 378. Dati 2 Proprietà “dati 2” o “valore 2” dell’evento. Il contenuto di- pende dal tipo di evento – per le note, ad esempio, si tratta del valore di velocity. Vedere la tabella al paragrafo “Editing nel display Valore” a pag. 378. Canale Canale MIDI dell’evento. Normalmente, è sostituita dall’im- postazione canale della traccia. Perchè un evento MIDI sia riprodotto sul proprio canale“, nella Finestra Progetto impo- stare la sua traccia al canale “Qualsiasi”. Commenti Questa colonna si usa solo per alcuni tipi d’eventi; fornisce un commento aggiuntivo sull’evento.
377 Editor MIDI ÖPer eventi SysEx (System Exclusive), si può solo edi- tare la posizione Inizio nell’elenco. Cliccando nella colonna Commenti, si apre la finestra di dialogo MIDI Sy- sEx Editor nella quale si può eseguire un editing dettagliato degli eventi SysEx (vedere “System Exclusive” a pag. 401). Editing nel display eventi Il display eventi permette di editare graficamente gli eventi usando i tool della toolbar. E possibile editare sia eventi singoli che più eventi selezionati simultaneamente. Per spostare evento, cliccarci sopra e trascinarlo a una nuova posizione. Si noti che spostando un evento oltre un qualsiasi altro evento si riordina l’elenco (l’elenco indica sempre gli eventi nell’ordine in cui sono ripro- dotti): cambia quindi anche la posizione verticale dell’evento nel display. Per fare una copia dell’evento, premere [Alt]/[Option] e trascinarlo a una nuova posizione. Per ridimensionare una nota, selezionarla e trascinare il suono al punto di fine con lo strumento Freccia (come nella Finestra Progetto). Questo funziona solo con le note. Per silenziare o togliere dal mute un evento, cliccarci sopra con lo strumento Mute. E’ possibile silenziare o togliere dal muto più eventi alla volta racchiuden- doli in un rettangolo di selezione con lo strumento Mute. Si può scegliere uno schema di colori per gli eventi con il menu a tendina Colori nella toolbar. Ciò influenza il modo in cui tutti gli eventi MIDI sono visualizzati negli edi- tor List, Key e Drum – vedere “Colorare note ed eventi” a pag. 355. Per cancellare un evento, selezionarlo e premere [Back- space] o [Delete], oppure cliccarci sopra nel display eventi con lo strumento Elimina. Filtrare Cliccando sul pulsante “Mostra Vista Filtro” nella toolbar si apre una barra di filtro aggiuntiva che permette di na- scondere specifici tipi d’evento. Per esempio, è difficile trovare eventi nota in una parte contenente molti control- ler; nascondendoli, l’elenco è più maneggevole.Per nascondere un tipo d’evento, attivare il rispettivo box di spunta nella veduta filtro Per vedere solo un tipo d’evento (nascondendo tutti gli altri tipi d’evento), premere [Ctrl]/[Command] e cliccare nel rispettivo box. Con un nuovo [Ctrl]/[Command]-clic, tutti i box sono azzerati (tutti gli eventi sono visibili). ÖI tipi d’evento restano nascosti anche chiudendo la ve- duta filtro. Per essere sicuri di vedere tutti gli eventi, aprire la veduta filtro e verifi- care che tutti i box di spunta siano disattivati. ÖLa veduta filtro non rimuove, silenzia o modifica in al- cun modo gli eventi. Mask La funzione Mask è simile alla veduta filtro, ma permette di nascondere gli eventi anche in base ad altri criteri. Proce- dere come segue: 1.Selezionare un evento (o più eventi) del tipo che si vuo- le vedere. 2.Scorrere il menu a tendina Mask nella toolbar e sele- zionare una delle opzioni. I risultati sono i seguenti: Opzione Descrizione Tipi di Evento Sono visualizzati solo gli eventi del tipo d’evento selezio- nato. E’ come la veduta filtro, ma è un metodo più rapido per vedere un singolo tipo d’evento. Tipi di Evento e Data 1Sono visualizzati solo gli eventi dello stesso tipo e con lo stesso valore “Dati 1”. Per esempio, se è selezionato un evento nota, appaiono solo gli eventi nota con la stessa altezza. Se è selezionato un evento controller, sono vi- sualizzati solo i controller dello stesso tipo. Canali dell’EventoSono visualizzati solo gli eventi con lo stesso canale MIDI dell’evento selezionato.
378 Editor MIDI Oltre alle opzioni precedenti, il menu permette l’accesso ai preset disponibili nell’Editor Logico (vedere “Editor Lo- gico, Transformer e Trasformazione Ingresso” a pag. 379). Inoltre, l’opzione “Impostazioni…” nel menu a tendina Mask consente l’accesso diretto all’Editor Logico, nel quale è possibile definire impostazioni masking molto complesse. Quando si applica uno dei preset dall’Editor Logico per creare le proprie impostazioni masking, sono visibili solo gli eventi che soddisfano i criteri specificati. Per disattivare la funzione Mask, selezionare “Nulla” dal menu a tendina Mask. L’applicazione più diffusa della funzione Mask è vedere solo un certo tipo di controller (ad esempio, Modulation, Breath Control, ecc.). Poichè sono tutti eventi dello stesso tipo (controller), non è possibile usare la veduta filtro, mentre con l’opzione “Tipi di Evento e Data 1” del menu Mask lo si può fare! Editing nel display Valore Il display Valore a destra del display eventi è un tool per una rapida veduta ed editing di più valori (per esempio, di velocity o controller). I valori sono indicati da barre oriz- zontali, la cui lunghezza corrisponde al valore dell’evento. Rampa di velocity nel display Valore. I valori si editano cliccando e trascinando il mouse. Si noti che il puntatore assume automaticamente la forma dello strumento Disegna quando lo si sposta nel display Valore – non è necessario selezionare lo strumento Disegna.Il valore indicato per un evento dipende dal tipo d’evento stesso. La tabella seguente mostra cosa è visualizzato ed editato nelle colonne Data e il display Valore: Il display Valore si può nascondere cliccando sul pul- sante “Mostra Lista Elenco Valori” nella toolbar (in modo che non sia illuminato). Tipo evento Dati 1 Dati 2 Display Valore Nota Pitch (numero nota)Velocity Velocity Controller Tipo Controller Quantità ControllerQuantità Controller Program ChangeNumero ProgrammaNon usato Numero Programma Aftertouch Quantità AftertouchNon usato Quantità Aftertouch Pitch Bend Quantità Bend Non usato Quantità Bend SysEx Non usato Non usato Non usato
28 Editor Logico, Transformer e Trasformazione Ingresso
380 Editor Logico, Transformer e Trasformazione Ingresso Introduzione L’editing MIDI si esegue quasi sempre graficamente in uno dei principali editor grafici. Talvolta, però, serve una funzione “cerca e sostituisci” dei dati MIDI; l’Editor Logico serve appunto a questo. Il principio di funzionamento dell’Editor Logico è questo: Si configurano condizioni di filtro per trovare eventi par- ticolari. Possono essere eventi di un certo tipo, con determinati attributi o valori o posizioni, in qualsiasi combinazione. Si può combinare un numero qualsi- asi di condizioni di filtro e realizzare condizioni complesse con gli opera- tori E/O. Si seleziona la funzione da eseguire. Le opzioni includono Trasforma (cambiare le proprietà degli eventi tro- vati), Cancella (rimuovere gli eventi), Inserisci (aggiungere nuovi eventi basandosi sulle posizioni di quelli trovati) ed altro ancora. Si stabilisce un elenco di azioni, che specificano esatta- mente cosa si debba fare. Non è necessario per tutte le funzioni; per la funzione Cancella, ad esem- pio, non serve specificare alcuna azione aggiuntiva – essa rimuove sem- plicemente tutti gli eventi trovati. Per la funzione Trasforma, invece, si devono specificare le proprietà che cambiano e il modo in cui cambiano (trasportare note di una certa quantità, regolare i valori di velocity, ecc.). Combinando condizioni di filtro, funzioni ed azioni specifi- che, si può eseguire un processo molto potente. Per imparare ad usare l’Editor Logico è necessario sapere come sono strutturati i messaggi MIDI. Tuttavia, l’Editor Logico ha una ricca selezione di preset che consentono di accedere alle sue potenzialità di processo senza bisogno di addentrarsi troppo negli aspetti più complicati (vedere “Selezionare un preset” a pag. 381). Effetto Transformer MIDI L’effetto Transformer è una versione in tempo reale dell’Editor Logico, che consente di applicare al volo l’edi- ting agli eventi riprodotti da una traccia. Il Transformer ha virtualmente le stesse impostazioni e funzioni dell’Editor Logico – le differenze tra i due sono indicate chiaramente alle pagine seguenti. Trasformazione Ingresso Anche questo è molto simile all’Editor Logico; proprio come l’effetto Transformer, Trasformazione Ingresso la- vora in tempo reale. Tuttavia, Trasformazione Ingresso fil- tra e trasforma i dati MIDI in registrazione. In altre parole, le impostazioni che si eseguono in Trasformazione Ingresso influenzano gli eventi MIDI veri e propri che si registrano. Trasformazione Ingresso è descritto al paragrafo “Trasfor- mazione Ingresso” a pag. 389. Tuttavia, si raccomanda di acquisire familiarità innanzitutto con l’Editor Logico, poi- chè essi condividono molte funzioni e concetti. Logical Editor Progetto Nel menu Edit si trova anche il “Logical Editor Progetto”. Questo è descritto nel capitolo “Logical Editor Progetto” a pag. 391. Aprire l’Editor Logico 1.Selezionare le parti o eventi desiderati. Cosa sarà influenzato dall’operazione dipende dalla selezione corrente: Nella Finestra Progetto, l’editing dell’Editor Logico è applicato a tutte le parti selezionate ed influenza tutti gli eventi (dei tipi pertinenti) in esse contenuti. Negli editor MIDI, l’editing dell’Editor Logico è applicato a tutti gli eventi selezionati. Se non ci sono eventi selezionati, sono influenzati tutti gli eventi nella parte(i) editata. Si può cambiare la selezione mentre è aperta la finestra dell’Editor Logico. 2.Selezionare “Editor Logico…” dal menu MIDI. ÖPer i dettagli sull’apertura del Transformer (e altri ef- fetti MIDI), vedere “Parametri ed effetti MIDI” a pag. 326. !Studiare i preset interni è un ottimo metodo per im- parare a lavorare nell’Editor Logico! Molti si possono anche usare come punti di partenza per configurare le proprie operazioni di editing nell’Editor Logico.