Steinberg Nuendo 4 Operation Manual Italian Version
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161 Control Room 2.Nel Mixer della Control Room, clic-destro in una zona qualsiasi della striscia canale Studio; appare un menu con- testuale che ha un submenu con il nome del canale Studio. Questo submenu ha tutte le funzioni Send Studio di quel canale Studio. Aprendo il menu contestuale fuori dalla striscia canale Studio, il submenu riguarda tutti i Send Studio (Tutti Studio). Menu contestuale del Mixer della Control Room 3.Scegliere l’opzione “Usa Livelli Mix Correnti” per co- piare i livelli dei fader nelle tracce selezionate sui Send Studio. Questa opzione imposta tutti i livelli Send Studio nelle tracce selezionate allo stesso livello del fader nel canale principale. Cambia inoltre la condi- zione dei Send Studio in pre-fader, in modo che le variazioni del Main Mix non influenzino i Send Studio. 4.Scegliere l’opzione “Usa Impostazioni Pan Correnti” per copiare l’informazione pan dal Main Mix ai Send Stu- dio nelle tracce selezionate. I Send Studio sono mono o stereo. Se il Send è mono, l’impostazione pan è copiata ugualmente; tuttavia, l’uscita del Send Studio somma tra loro i canali sinistro e destro. 5.Selezionare l’opzione “Attiva Send Studio” per attivare i Send sui canali selezionati. Di default, i Send Studio non sono abilitati, nemmeno se sono copiate le in- formazioni livello e pan. Si deve abilitarli per poter sentire il cue mix Studio. Copiando le informazioni di livello e pan dal Main Mix ai Send Studio, si può avere subito un equilibrio approssi- mativo. In seguito, può essere necessario ritoccare i valori di livello e pan su ciascun Send Studio del canale per mo- dificare il mix in modo che soddisfi le esigenze del musici- sta; ciò può significare un aumento di volume del musicista stesso (definito anche un mix “più io”). Regolare il livello dei Send Studio Nel Main Mix i livelli sono spesso ottimizzati per avere il li- vello più alto possibile del segnale prima del clipping. Tut- tavia, quando si realizzano mix “più io”, può darsi che nei Send Studio non ci sia abbastanza margine di volume di- sponibile per alzare i canali senza introdurre il clipping. Fortunatamente, i Send Studio hanno un’opzione che con- sente di regolare più livelli Send nello stesso momento, in modo da mantenere omogeneo il volume generale mentre lo si abbassa per far spazio ai segnali “più io”. Una volta creato un mix Send Studio, per regolare i livelli relativi procedere come segue: 1.Selezionare tutti i canali da modificare. Solo ai canali selezionati sono applicati i comandi del menu contestuale. 2.Clic-destro in una zona qualsiasi della striscia Studio nel Mixer della Control Room per aprire il menu conte- stuale di quel canale Studio. Si può anche usare il menu contestuale fuori dalla striscia Studio per rego- lare tutti i quattro Send Studio dei canali selezionati allo stesso momento. 3.Scegliere l’opzione “Cambia Livelli Send Studio” dal submenu Studio. Si apre una finestra di guadagno con un box di spunta “Modo Relativo”. Assicurarsi che sia attivo se si vogliono regolare livelli già esistenti. 4.Usare i pulsanti freccia su/giù o cliccare sulla lettura numerica per visualizzare un fader, quindi regolare il gua- dagno secondo le necessità. Il livello di tutti i Send Studio selezionati è regolato della quantità indicata qui. Per esempio, se il valore indicato è -3dB, il livello di ogni Send Studio si riduce di 3 dB.
162 Control Room 5.Fare clic su OK per applicare la variazione di livello. E’ possibile osservare queste variazioni mentre avvengono se il Mixer di progetto è aperto e la veduta estesa mostra i Send Studio. Usare i Send Studio dalle uscite VST Ogni uscita VST ha i Send Studio. I Send Studio dall’uscita Main Mix si possono usare per assegnare subito il Main Mix all’uscita Studio. Tutte le variazioni di livello eseguite sul Main Mix si riflet- tono nel segnale inviato dai Send Studio. Impostando un livello inferiore a 0 dB si lascia un margine per i segnali “più io” all’uscita del canale Studio. Send Studio Post-Fader E’ possibile anche usare i Send Studio coma aux send post-fader. Si tratta di un altro modo per cui il cue mix se- gue le modifiche eseguite nel Main Mix. A questi casi la funzione Reset è molto utile. Per resettare i Send Studio al livello post-fader di default pari a -6dB procedere come segue: 1.Selezionare tutti i canali da resettare. I comandi dei Send Studio funzionano solo sui canali selezionati. 2.Nella striscia di canale Studio clic-destro per aprire il menu contestuale, quindi selezionare il comando “Reset Send Studio” dal submenu Studio. Aprendo il menu contestuale da altre zone nel Mixer del Mixer Control Room oltre alle strisce di canale Studio, i comandi del menu contestuale sono applicati a tutti i canali Studio nello stesso momento. 3.Scegliendo l’opzione “Reset Send Studio” si cambia il livello Send di tutti i canali selezionati impostandolo a -6 dB e s’imposta post-fader la sorgente del segnale. Il livello di -6dB è stato scelto per consentire un certo margine di livello per i segnali “più io” alle uscite Studio. Una volta che tutti i Send Studio sono stati impostati a -6 dB post-fader, tutte le modifiche al Main Mix cambiano an- che il mix Studio. Per i canali “più io”, basta alzare il livello su quel canale o perfino impostare il segnale in pre-fader per avere un controllo totale. Riassunto dei cue mix Send Studio Utilizzando varie combinazioni delle tecniche descritte in precedenza è possibile creare in breve tempo completi cue mix discreti per i musicisti. Le modifiche a questi mix si possono nel Mixer di progetto o nell’Inspector, consen- tendo la massima accessibilità per rapide correzioni. Per familiarizzare con il funzionamento dei Send Studio, aprire il Mixer esteso del progetto ed impostare la veduta Studio Send. Seguire gli esempi descritti in precedenza ed osservare come i Send Studio reagiscono ai vari comandi. Ciò aiuta a comprenderne il funzionamento e migliora la produttività del lavoro durante le sessioni di registrazione. Direct Monitoring e latenza Le funzioni della Control Room e dei Send Studio utiliz- zano le risorse di processo interne del computer host per tutti i processi e i routing: sono quindi soggette alla la- tenza introdotta dal computer. Registrando molti musicisti insieme è necessario avere un sistema in grado di lavorare a valori molto bassi dei buffer ASIO, per trarre pieno vantaggio dalle funzioni Studio Sends. I Send Studio non controllano le funzioni Direct Monito- ring delle varie interfacce audio. Quindi, a meno che la la- tenza interna del sistema sia molto bassa (128 sample o meno), il monitoraggio delle tracce abilitate alla registra- zione attraverso i Send Studio ha un certo ritardo che può disturbare i musicisti nel corso della registrazione. Nel caso in cui la latenza interna sia troppo alta per il moni- toraggio in registrazione, si consiglia di usare i Send Studio per il monitoraggio delle tracce già registrate ed usare il normale Direct Monitoring per le tracce in registrazione. !Disattivando l’opzione “Modo relativo”, tutti i Send Studio sono impostati allo stesso livello assoluto. Con la finestra di dialogo ancora aperta, si può inserire di nuovo la spunta nel box “Modo relativo” e ricaricare i livelli relativi precedenti. Solo cliccando OK i valori di livello diventano permanenti. Scegliendo Cancel tutti i livelli Send tornano ai rispettivi valori precedenti.
163 Control Room WK-Audio ID Controller Con l’implementazione delle caratteristiche della Control Room, sono state abilitate le funzionalità della Sezione di Monitoring della superficie di controllo ID. La ID possiede i controlli per la maggior parte delle caratteristiche della Control Room, inclusi: Livello Control Room Livello Studio 1-3 Meter di Livello Control Room Talkback (con preamp integrato) Talkback DIM Bus di Ascolto AFL/PFL Bus di Ascolto DIM Selezione Monitor Switch per Ingressi esterni Cuffie (con preamp per cuffie integrato) Controllo Speaker Down-Mix Selezione dell’ingresso perr Control Room e Cuffie !La documentazione completa sulle caratteristiche di ID è disponibile da WK-Audio.
165 Effetti Audio Presentazione Nuendo viene fornito con una notevole varietà di effetti plug-in inclusi. Questo capitolo contiene dettagli generali su come assegnare, usare e organizzare effetti plug-in. Gli effetti e i relativi parametri sono descritti nel manuale se- parato “Plug-in Reference”. Panoramica Esistono tre modi in cui utilizzare gli effetti audio in Nuendo: Come effetti in Insert. Un effetto in insert viene inserito nella catena del segnale di un canale audio, che significa che l’intero segnale del canale passa attraverso l’ef- fetto. Questo rende gli insert adatti per quegli effetti per i quali non si de- sidera missare il segnale originale ed effettato (dry e wet), come ad esempio effetti di distorsione, filtri o altri effetti che vanno a modificare le caratteristiche tonali o dinamiche del suono. E’ possibile avere fino a otto diversi effetti in insert per canale (lo stesso vale per i bus d’ingresso e uscita – per registrazioni con, rispettivamente, effetti ed “effetti master”). Come effetti in Send Ciascun canale audio possiede otto mandate (send) per gli effetti, cia- scuna delle quali può essere liberamente indirizzata a un effetto (o ad una catena di effetti). Gli effetti in send sono pratici per due motivi: è possibile controllare il bilanciamento tra il suono originale (diretto) e il suono proces- sato, in maniera individuale per ciascun canale usando i send e numerosi canali differentii possono usare lo stesso effetto in send. In Nuendo, gli ef- fetti in send sono gestiti mediante le tracce Canale FX. Usando il processing offline. E’ possibile applicare gli effetti direttamente a eventi audio individuali – ciò è descritto nel capitolo “Processi e funzioni audio” a pag. 236. I VST 3 Il nuovo standard di plug-in VST 3, offre numerose miglio- rie rispetto al precedente standard VST 2, mantenendo comunque una totale retro-compatibilità con esso; è infatti possibile utilizzare i propri vecchi effetti e preset. Nuendo è in grado di gestire plug-in sviluppati originaria- mente per diverse piattaforme: è possibile usare un plug- in a 32-bit con Windows Vista a 64-bit e si possono utiliz- zare plug-in sviluppati per Mac PPC su sistemi MacIntel.Poichè l’utilizzo di plug-in a 32-bit su computer a 64-bit influenza le performance del computer, questi verranno evidenziati tramite un’icona nei menu dei plug-in. ÖSi noti che questa funzionalità è stata implementata in modo da consentire di caricare vecchi progetti con inclusi i relativi plug-in originali, nei computer attuali. Tuttavia, i plug-in necessiteranno di maggiore potenza della CPU, ri- spetto a quanto avveniva nelle loro piattaforme native. Per- ciò si raccomanda di utilizzare le versioni a 64-bit o le versioni Intel Mac (Universal Binary) di tali plug-in o stru- menti, una volta che questi vengono resi disponibili. Nel programma, gli effetti compatibili con le versioni di VST precedenti sono facilmente riconoscibili: Gestione dei Preset VST Dalla prospettiva di un utente, la differenza principale tra gli standard VST 2 e VST 3 sta nella gestione dei preset. I file “.fxp/.fxb” usati nei VST 2 sono stati sostituiti dai Pre- set VST 3 (con estensione “.vstpreset”). Usando le carat- teristiche di gestione dei preset, è possibile assegnare numerosi attributi ai propri preset degli effetti, in modo da favorire una rapida ricerca della giusta patch. E’ inoltre possibile avere un’anteprima dei preset degli effetti prima di caricarli. Nel programma sono inclusi numerosi preset per gli effetti. Se sul proprio computer sono installati plug- in VST precedenti, è possibile continuare ad usarli e si può inoltre convertire i relativi preset in preset VST 3. Rife- rirsi alla sezione “Preset degli Effetti” a pag. 179 per mag- giori dettagli. Smart plug-in processing Un’altra caratteristica dello standard VST3 è lo “smart” plug-in processing. In precedenza, qualsiasi plug-in cari- cato rimaneva in fase di processing in maniera continuata, indipendentemente dal fatto che fosse presente o meno un segnale. Con lo standard VST3, il processing di un plug-in può essere disinserito se non è presente un segnale. In questo modo è possibile ridurre notevolmente il carico della CPU, consentendo in questo modo di utilizzare un numero maggiore di effetti. !Questo capitolo descrive gli effetti audio, cioè quegli effetti usati per processare i canali audio, gruppo, VST Instrument e ReWire. Un effetto compatibile con una precedente ver- sione di VST.Un effetto VST 3.
166 Effetti Audio E’ possibile fare ciò, attivando l’opzione “Sospendi il pro- cessing dei plug-in VST3 se non si ricevono segnali audio” nella finestra di dialogo Preferenze (pagina VST – Plug-in). Quando questa opzione è attiva, i plug-in VST 3 non con- sumano risorse della CPU su passaggi silenziosi, cioè quando attraverso di essi non passano segnali audio. Fare comunque attenzione, poichè in questo modo c’è il ri- schio di caricare un numero eccessivo di plug-in in fase di stop, rispetto a quanti il sistema sia effettivamente in grado di gestirne in riproduzione. Per questo motivo, si consiglia di individuare il passaggio con il maggior numero di eventi riprodotti simultaneamente, in modo da accertarsi che il proprio sistema sia in grado di fornire le risorse necessarie alla gestione dei plug-in. ÖAttivando questa opzione, è possibile incrementare notevolmente le prestazioni del proprio sistema in qualche progetto, ma aumentano anche le probabilità che il pro- getto possa non essere in grado di eseguire adeguata- mente la riproduzione su tutte le posizioni timecode del progetto. Ingressi Side-Chain Numerosi effetti VST3 possiedono ingressi side-chain. Ciò significa che l’operato dell’effetto può essere controllato tramite segnali esterni indirizzati all’ingresso side-chain. Il processing dell’effetto viene comunque applicato al se- gnale audio principale. Vedere “Impostare il side-chain” a pag. 177. Compensazione del ritardo dei plug-in Un effetto plug-in potrebbe avere un ritardo o una latenza intrinseci. Ciò significa che passa un certo lasso di tempo prima che il plug-in processi l’audio che passa in esso – come risultato, l’audio in uscità subisce un lieve ritardo. Ciò si verifica in particolare per processori di dinamica che possiedono funzionalità “look-ahead”. Nuendo offre comunque una piena compensazione del ri- tardo lungo l’intero percorso audio. Tutti i ritardi dei plug- in vengono compensati, mantenendo in questo modo una perfetta sincronizzazione per tutti i canali audio.Normalmente, non è necessario modificare alcuna imposta- zione per questa funzione. Tuttavia, i plug-in VST3 relativi al controllo delle dinamiche, con funzionalità look-ahead pos- siedono un pulsante “Live”, che consente di disattivare il look-ahead per ridurre al minimo la latenza, se questi de- vono essere usati nel corso di registrazioni in tempo reale (riferirsi al manuale separato “Plug-in Reference”). E’ possibile anche “forzare” la compensazione del ritardo; ciò risulta utile per evitare problemi di latenza durante la registrazione di audio o l’utilizzo di VST Instrument in tempo reale. Vedere “VST Instrument e Tracce Instru- ment” a pag. 186. Tempo sync I plug-in possono ricevere informazioni di sincronizzazione e di tempo dall’applicazione host (in questo caso Nuendo). Generalmente, questa funzione viene usata per sincroniz- zare alcuni parametri dei plug-in (come ad esempio valori di modulazione o tempi dei delay) al tempo del progetto. Questa informazione viene automaticamente fornita a qualsiasi plug-in VST (2.0 o successivo) che “la richiede”. Non è necessario regolare alcuna particolare impostazione per questa funzione. Il tempo sync viene regolato specificando un valore nota di base. E’ possibile usare valori nota lineari, terzine o col punto (1/1 - 1/32). Riferirsi al manuale separato “Plug-in Reference” per det- tagli relativi agli effetti inclusi.
167 Effetti Audio Effetti in Insert Introduzione Come indica il nome, gli effetti in insert sono appunto “in- seriti” nel percorso del segnale audio – ciò significa che i dati del canale audio verranno fatti passare attraverso l’ef- fetto. E’ possibile aggiungere fino a otto diversi effetti in insert in maniera indipendente per ciascun canale audio (tracce audio, tracce canale gruppo, tracce canale FX, ca- nali VST Instrument o canali ReWire) o bus. Il segnale passa attraverso l’effetto in serie, dall’alto verso il basso, secondo il percorso di segnale mostrato qui sotto: Come si può osservare, gli ultimi due slot di insert (per tutti i canali) sono post-EQ e post-fader. Gli slot post-fa- der sono più adatti per l’inserimento degli effetti in situa- zioni in cui non si desidera che il livello venga modificato dopo l’effetto, come ad esempio nel caso di effetti di di- thering (vedere “Dithering” a pag. 170) e maximizer – en- trambi usati generalmente come effetti in insert per bus d’uscita. ÖApplicando numerosi effetti su molti canali potrebbe rendere la situazione non essere gestibile dalla propria CPU! Se si desidera utilizzare lo stesso effetto con le stesse impostazioni su numerosi canali, potrebbe essere più conveniente impostare un canale gruppo e applicare l’effetto una volta sola, come singolo insert per quel gruppo. Utilizzare la finestra Performance VST per tenere d’occhio il ca- rico sulla CPU. Indirizzare un canale audio o un bus agli Effetti in Insert Le impostazioni per gli effetti in insert sono disponibili nel mixer (in modalità estesa), nella finestra “Impostazione Canale” e nell’Inspector. Gli esempi che seguono mo- strano la finestra “Impostazione Canale”, ma le procedure sono le medesime per tutte e tre le sezioni di insert: 1.Attivare la finestra “Impostazione Canale”, il pannello “Insert” nel mixer esteso, o aprire la sezione Insert dell’Ins- pector. Nella finestra “Impostazione Canale”, gli insert si trovano di default all’estrema sinistra. 2.Aprire il menu a tendina del tipo di effetti per uno degli slot di insert e selezionare un effetto. L’effetto viene automaticamente caricato e si apre il relativo pannello di controllo. E’ possibile aprire o chiudere il pan- nello di controllo per un effetto, facendo clic sul pulsante “e” relativo allo slot di insert. Se l’effetto possiede un parametro dry/wet Mix, usarlo per bilanciare il segnale originale con quello effettato. Vedere “Regolare gli effetti” a pag. 179 per maggiori dettagli circa l’edi- ting degli effetti. Per eliminare un effetto, aprire il menu a tendina degli effetti e selezionare “Nessun Effetto”. Eseguire questa operazione per tutti gli effetti che non si intende utiliz- zare, in modo da ridurre il carico sulla CPU. In questo modo è possibile aggiungere fino a otto effetti in insert per ciascun canale. E’ possibile riordinare gli effetti facendo clic sull’area sopra il nome e trascinando l’effetto in un altro slot. E’ possibile copiare un effetto in un altro slot (all’interno dello stesso canale o tra canali differenti) tenendo premuto [Ctrl]/[Command] e trascinando l’effetto in un altro slot. Gain Ingresso Effetto in Insert 1 Effetto in Insert 2 Effetto in Insert 3 Effetto in Insert 6 EQ Volume (fader) Effetto in Insert 7 Effetto in Insert 8 Effetto in Insert 4 Effetto in Insert 5
168 Effetti Audio Disattivare vs. bypassare Se si desidera ascoltare la traccia senza che questa venga processata da un particolare effetto, ma non si vuole comunque eliminare completamente questo effetto dallo slot di insert, è possibile sia disattivare che bypas- sare tale effetto: Per disattivare un effetto, fare clic sul pulsante blu sulla sinistra, sopra lo slot di insert. Per bypassare un effetto, fare clic sul rispettivo pulsante Bypass (il pulsante centrale, sopra lo slot di insert). Quando un effetto è stato bypassato, questo pulsante appare in giallo. Per bypassare tutti gli insert per una traccia, fare clic sul pulsante di Bypass Globale. Questo pulsante si trova in cima alla sezione Insert nell’Inspector o nella fi- nestra “Impostazione Canale”. Esso si illumina di giallo ad indicare che gli insert su quella traccia sono stati bypassati. Anche nell’elenco tracce e nella striscia canale del mixer, il pulsante “Stato Insert” si illumina di giallo. Inserire effetti nella Panoramica Canale Se viene selezionata la sezione “Canale” dell’Inspector o la modalità di visualizzazione “Panoramica Canale” nel mixer esteso, si ha una visione d’insieme di quali effetti in insert, moduli EQ ed effetti in send sono stati attivati per quel de- terminato canale. E’ possibile attivare o disattivare slot di effetti in insert indi- viduali, facendo clic sul numero corrispondente (nella parte superiore della panoramica). La Panoramica Canale nell’Inspector. Usare effetti mono o stereo con un canale surround I plug-in possono supportare o meno il processing mono, stereo o multi-canale; questo dipende interamente dall’ef- fetto plug-in stesso. Di norma, quando si applica un effetto in insert mono o stereo ad una traccia surround (multi-canale), i primi ca- nali altoparlante della traccia (spesso L e/o R) sono indi- rizzati attraverso i canali effetto disponibili e gli altri canali della traccia rimangono non processati. Questo effetto è attivo e il relativo pannello di controllo è aperto. Questo effetto in insert è stato bypassato. Il colore blu degli insert 1 e 2 e del pulsante Stato Insert, indica che questa traccia ha degli insert attivi.
169 Effetti Audio Tuttavia, può capitare di voler applicare l’effetto ad altri ca- nali altoparlante. Ciò può essere fatto nella finestra “Impo- stazione Canale”: 1.Clic-destro in qualsiasi punto della finestra “Imposta- zione Canale” (tranne che nel display EQ) per aprire il menu contestuale. 2.Selezionare “Definisci Vista” dal menu e selezionare “Insert Routing” dal sotto-menu. Appare quindi la sezione Insert Routing alla sinstra del display EQ. Essa contiene una riga di piccoli diagrammi di segnale. 3.Doppio-clic sul piccolo diagramma di segnale per l’ef- fetto, in modo da aprire la finestra “Routing Editor”. La finestra Routing Editor. Le colonne del diagramma rappresentano i canali nella configurazione corrente, con i segnali che passano dall’alto verso il basso. Il campo grigio nel mezzo rappre- senta l’effetto plug-in. I quadratini sopra l’effetto rappresentano gli ingressi indirizzati verso l’effetto plug-in. I quadratini sotto rappresentano le uscite provenienti dall’ef- fetto plug-in. Una linea che passa attraverso l’effetto (senza indicatori qua- drati di ingresso/uscita) rappresenta una connessione in bypass – l’audio in quel canale altoparlante oltrepassa l’effetto senza essere processato. Una linea “spezzata” indica una connessione interrotta – l’au- dio in quel canale altoparlante non raggiunge l’uscita. Qui, l’effetto processerà i canali L ed R. I canali Ls, Rs e C non vengono processati, mentre la connessione Lfe è interrotta. Operazioni E’ possibile spostare lateralmente le connessioni degli in- gressi e uscite dell’effetto per indirizzare l’audio da/verso ingressi/uscite, con modalità diverse rispetto alla configu- razione standard. Per fare ciò, fare clic sui pulsanti a forma di freccia sulla destra. Le due frecce superiori spostano le connessioni degli ingressi, mentre le due inferiori spostano le connessioni delle uscite. Se il box di spunta “Collegare” è attivo, le connessioni degli ingressi e delle uscite verranno spostate contemporaneamente. Usare questa modalità quando si desidera semplicemente processare altri canali rispetto a quelli di default, senza alcuna connessione incrociata. Se si spostano ingressi e uscite indipendentemente gli uni dagli altri, ciò significa che è stata creata una “connes- sione incrociata”. L’audio nei canali Ls-Rs dal plug-in e fatto uscire attraverso i canali L-R. Poichè i canali L-R sono stati bypassati, ciò significa che le uscite finali L- R conterranno sia i segnali L-R originali che i segnali Ls-Rs processati.
170 Effetti Audio Se una canale è stato bypassato (è presente una linea retta che attraversa il plug-in) è possibile fare clic sulla li- nea per interrompere la connessione. Fare clic nuovamente per sostituire la connessione interrotta con un bypass. Facendo clic su “Ripristina”, si ritorna alla connessione standard originale. ÖLe modifiche effettuate in questa finestra sono ascol- tabili immediatamente. Aggiungere Effetti in Insert ai bus Tutti i bus d’ingresso e uscita possiedono otto slot di in- sert, proprio come per i canali audio regolari. Le proce- dure per aggiungere effetti in insert sono le stesse. L’aggiunta di effetti in insert a un bus d’ingresso con- sente di effettuare registrazioni con effetti. Gli effetti divengono così parte permanente del file audio registrato (ve- dere il capitolo “Registrazione” a pag. 62). Gli effetti in insert aggiunti a un bus d’uscita hanno ef- fetto su tutto l’audio indirizzato a quel bus, come fosse un “effetto master in insert”. In genere, vengono aggiunti in questo modo compressori, limiter, EQ o altri plug-in per regolare le dinamiche e il suono del mix finale. Il dithering costituisce un caso particolare, come descritto di seguito. ÖSi noti che i bus d’ingresso/uscita appaiono solo come tracce nell’elenco tracce, quando i relativi pulsanti di automazione “Abilita Scrittura” (indicati dal simbolo “W”) sono stati attivati una volta (si può quindi usare sola- mente la sezione dell’Inspector per regolare le imposta- zioni degli Insert per i bus se è stata attivata l’automazione “Abilita Scrittura” per il rispettivo bus in anticipo). Tuttavia, è sempre possibile regolare le impostazioni per gli Insert nella fi- nestra “Impostazione Canale” e nel mixer esteso. Dithering Il dithering è un metodo per controllare il rumore prodotto dagli errori di quantizzazione nelle registrazioni digitali. La teoria che sta dietro questo processo afferma che durante passaggi con bassi livelli, vengono usati solo pochi bit per rappresentare il segnale, il che porta a errori di quantizza- zione e quindi a distorsione.Ad esempio, quando vengono “troncati dei bit”, come ri- sultato del passaggio tra la risoluzione da 24 a16 bit, ven- gono aggiunti errori di quantizzazione ad una registrazione altrimenti immacolata. Aggiungendo un particolare tipo di rumore ad un livello estremamente basso, l’effetto di que- sti errori viene ridotto al minimo. Il rumore così aggiunto potrebbe essere percepito come un riduttissimo sibilo in condizioni di ascolto ideali. Tuttavia questo rumore è molto difficilmente udibile e decisamente preferibile alla distorsione che altrimenti si si verificherebbe. Quando usare il dithering? L’uso del dithering va considerato quando si effettua un mix down ad una risoluzione inferiore, sia in tempo reale (in riproduzione) o con la funzione “Esporta Missaggio Audio”. Un tipico esempio è costituito dal mix down di un progetto, verso un file audio stereo a16-bit, per poterlo masterizzare sottoforma di cd audio. Ma cosa si intende per “risoluzione inferiore”? Nuendo usa una risoluzione interna a 32-bit a virgola mobile, che signi- fica che tutte le risoluzioni intere (16 bit, 24 bit, ecc.) sono inferiori. Gli effetti negativi del troncamento (senza dithe- ring) sono molto più evidenti se si effettuano mix down ai formati a 8 bit, 16 bit e 20 bit; l’utilizzo del dithering quando si effettuano mix down su file a 24 bit è solo una questione di gusti. Applicare il dithering 1.Aprire la finestra “Impostazione Canale Uscita VST”, facendo clic sul pulsante “e” del canale di uscita nel mixer. E’ anche possibile visualizzare la sezione Insert nel pannello del mixer esteso. 2.Aprire il menu a tendina Insert per gli slot 7 o 8. Gli ultimi due slot di insert degli effetti (per tutti i canali) sono post-fader, il che è fondamentale per un plug-in di dithering. Questo perchè qualsi- asi modifica nel master gain applicata dopo il dithering porterebbe indie- tro il segnale al dominio interno dei 32-bit a virgola mobile, rendendo così inutili le impostazioni di dithering. 3.Selezionare il plug-in di dithering UV22HR incluso, dal menu a tendina. I plug-in di dithering inclusi e i relativi parametri sono de- scritti nel manuale separato “Plug-in Reference”. Se si de- sidera utilizzare un altro plug-in di dithering installato, è ovviamente possibile farlo.