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Steinberg Nuendo Expansion Kit User Manual Italian Version

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    							51
    Editing di parti di batteria
    Impostare i valori di velocity
    Le note inserite assumono il valore di velocity stabilito nel 
    campo insert velocity sulla toolbar – per velocizzare le 
    cose, assegnare i tasti di comando rapido alle opzioni di 
    velocity.
    Selezionare le note
    Le note si selezionano con uno dei metodi seguenti:
    Con lo strumento Freccia.
    Si applicano le tecniche di selezione standard.
    Con il submenu Seleziona del menu rapido.
    Con i tasti freccia sinistra e destra sulla tastiera del 
    computer per passare da una nota a quella precedente o 
    successiva.
    Premendo [Shift] ed usando i tasti freccia, la selezione corrente è mante-
    nuta, in modo da selezionare più note.
    Premendo [Shift] e doppio-clic su una nota si selezio-
    nano le note successive con lo stesso suono di batteria.
    Se nella finestra Preferenze (pagina Editing) è attiva 
    l’opzione “Seleziona Automaticamente gli Eventi sotto al 
    Cursore”, tutte le note toccate in quel momento dal cur-
    sore di progetto sono selezionate automaticamente.
    Spostare, duplicare o ripetere le note
    Per spostare o copiare le note nell’editor (ad altre posi-
    zioni o altri suoni di batteria), si usano gli stessi metodi uti-
    lizzati nell’Editor Key: clic e trascinamento, tasti freccia o 
    funzioni del menu Edit, ecc. – vedere il capitolo “Editor 
    MIDI” nel Manuale Operativo. Per aiutare l’utente ad iden-
    tificare le note giuste, i nomi dei suoni di batteria così 
    come definiti nella drum map, vengono visualizzati nel 
    campo Pitch della Linea Info del Drum Editor e, quando si 
    trascinano le note nel display eventi, nel campo testo vi-
    sualizzato vicino al cursore del mouse.
    C’è un’altra cosa da notare:
    Quando di spostano o si copiano più note trascinandole 
    con la funzione Snap attiva, ma l’opzione Usa Quantizza-
    zione Globale non attiva, le note scattano alle posizioni 
    definite dai valori Quantizzazione dei suoni di batteria. Se 
    le note spostate/copiate hanno valori Quantizzazione di-
    versi, il valore più grande stabilisce la posizione di Snap. 
    Per esempio, spostando due note con i valori Quantizza-
    zione rispettivamente di 1/16 e 1/4, le note scattano alle 
    posizioni di quarti nota (1/4).ÖSi può regolare la posizione delle nota anche quantiz-
    zandole (vedere capitolo “Editor MIDI” nel Manuale Ope-
    rativo).
    Silenziare note e suoni di batteria
    Si possono silenziare singole note cliccandoci sopra o 
    racchiudendole con lo strumento Mute, oppure usando la 
    funzione Mute del menu Edit.
    Inoltre, se è selezionato una drum map (vedere “Selezio-
    nare una drum map per una traccia” a pag. 54), il drum 
    sound list avrà una colonna Mute. Cliccare nella colonna 
    Mute di un suono di batteria per silenziarlo. Infine, clic-
    cando sul pulsante Drum Solo si silenziano tutti i suoni di 
    batteria tranne quello selezionato.
    Suoni di batteria silenziati
    Cancellare le note
    Per cancellare le note, cliccarci sopra con il tool Drumstick 
    o Elimina, oppure selezionarle e premere [Backspace].
    Altri metodi di editing
    Come nell’Editor Key, si possono editare le note nella li-
    nea Info o via MIDI, ed inserirle usando la funzione Regi-
    strazione Step MIDI (vedere il capitolo “Editor MIDI” nel 
    Manuale Operativo).
    !Si noti che la condizione Mute dei suoni di batteria è 
    a parte della drum map, quindi sono influenzate tutte 
    le altre tracce che utilizzano la stessa mappatura.  
    						
    							52
    Editing di parti di batteria
    Lavorare con drum map
    Presentazione capitolo
    In uno strumento MIDI, un drum kit è quasi sempre un set 
    di suoni di batteria diversi, con ogni suono collocato su un 
    tasto separato (i vari suoni, cioè, sono assegnati a numeri 
    nota MIDI diversi). Un tasto suona la cassa, un altro il rul-
    lante, e così via.
    Purtroppo, i vari strumenti MIDI spesso utilizzano asse-
    gnazioni diverse dei tasti. Ciò può essere un problema se 
    è stato configurato un pattern di batteria usando un dispo-
    sitivo MIDI e poi lo si vuole provare su un altro. Cambiando 
    dispositivo, è molto probabile che il rullante diventa un 
    piatto ride, oppure il charleston un tom, ecc. – questo per-
    chè i suoni di batteria sono distribuiti in modo diverso nei 
    due strumenti.
    Per risolvere questo problema e semplificare vari aspetti 
    dei drum kit MIDI (come l’utilizzo dei suoni di batteria da 
    strumenti diversi nello stesso “drum kit”), Nuendo ha le 
    cosiddette drum map. Una drum map è un elenco di suoni 
    di batteria, con una serie d’impostazioni per ogni suono. 
    Riproducendo una traccia MIDI per la quale è stata sele-
    zionata una drum map, le note MIDI sono “filtrate” dalla 
    drum map prima di essere trasmesse allo strumento MIDI. 
    Inoltre, la mappatura determina il numero nota MIDI per 
    ogni suono di batteria trasmesso in uscita, e quindi il 
    suono riprodotto nel dispositivo MIDI che lo riceve.
    Una soluzione al problema descritto in precedenza è con-
    figurare drum map per tutti gli strumenti MIDI. Quando si 
    vuole provare il pattern di batteria su un altro strumento, 
    basta passare alla drum map corrispondente ed il suono 
    del rullante sarà ancora un suono di rullante.
    Impostazioni drum map
    Una drum map è costituita dalle impostazioni di 128 suoni 
    di batteria (uno per ogni numero nota MIDI). Per avere una 
    panoramica di queste impostazioni, aprire il Drum Editor e 
    usare il menu a tendina Mappa sotto il drum sound list per 
    selezionare la drum map “GM Map”.
    Questa drum map è configurata secondo lo standard General MIDI. Per 
    informazioni su come caricare, creare e selezionare altre drum map, ve-
    dere “Gestire le drum map” a pag. 54.
    Osservare ora il drum sound list (può essere necessario 
    trascinare il divisore tra l’elenco e il Display note a destra 
    per poter vedere tutte le colonne). Le colonne mostrano le 
    impostazioni della drum map per ogni suono.
    Eccone una breve descrizione (seguono i dettagli):
    Colonna Descrizione
    Intonazione Numero nota reale del suono di batteria. Esso vincola le 
    note su una traccia MIDI ai suoni di batteria. Per esempio, 
    con la drum map della figura sopra, tutte le note MIDI con 
    altezza C1 sono mappate sulla cassa (Bass Drum).
    Strumento Nome del suono di batteria.
    Quantizza Questo valore è usato quando s’inseriscono ed editano le 
    note, come descritto ai paragrafi “Creare ed modificare le 
    note” a pag. 50 e “Spostare, duplicare o ripetere le note” a 
    pag. 51.
    Mute Silenzia un suono di batteria, escludendolo dalla riprodu-
    zione. Vedere “Silenziare note e suoni di batteria” a pag. 51.
    Nota-I E’ la “input note” del suono di batteria. Quando questa 
    nota MIDI è trasmessa in Nuendo, (ad esempio, suonata 
    dall’utente), la nota è mappata al suono di batteria corri-
    spondente (e trasportata automaticamente in base all’im-
    postazione Intonazione del suono). 
    						
    							53
    Editing di parti di batteria
    ÖTutte le impostazioni in una drum map (tranne Pitch) si 
    possono modificare direttamente nel drum sound list o 
    nella finestra di dialogo Impostazioni Drummap (vedere 
    “Finestra Impostazioni Drummap” a pag. 54).
    Le modifiche influenzano tutte le tracce che utilizzano la drum map.
    Intonazione, Nota-I e Nota-O
    Questo argomento potrebbe generare confusione, ma 
    una volta capito il meccanismo non è poi così complicato. 
    La “teoria” che segue aiuta a ricavare il massimo dal con-
    cetto di drum map – specialmente se si vogliono creare 
    drum map personalizzate.
    Come accennato in precedenza, una drum map è una 
    specie di “filtro”, che trasforma le note in base alle impo-
    stazioni della mappatura. Questa trasformazione avviene 
    in due momenti; prima il filtro riceve una nota entrante 
    (cioè la nota suonata sul controller MIDI), poi la nota è tra-
    smessa da Nuendo al dispositivo sonoro MIDI.
    Nell’esempio seguente, la drum map è stata modificata, in 
    modo che il suono Bass Drum ha valori Intonazione, Nota-I 
    e Nota-O diversi.
    Nota-I (note in ingresso)
    Ecco cosa avviene in ingresso: Quando si suona una nota 
    sullo strumento MIDI, Nuendo cerca questo numero nota 
    tra le Nota-I nella drum map. In questo caso, se si suona la 
    nota A1, Nuendo rileva che questa è la Nota-I del suono 
    Bass Drum.Qui si ha la prima trasformazione: la nota assume un 
    nuovo numero nota in base all’impostazione Intonazione 
    del suono di batteria. Nel nostro caso, la nota è trasfor-
    mata nella nota C1, perchè è quella l’altezza (Intonazione) 
    del suono Bass Drum. Se si registra la nota, essa sarà re-
    gistrata come nota C1.
    Nota-O (note in uscita)
    Il passo successivo è l’uscita. Ecco cosa avviene quando 
    si riproduce la nota registrata, o quando la nota che si 
    suona è trasmessa di nuovo ad uno strumento MIDI in 
    tempo reale (MIDI Thru):
    Nuendo controlla la drum map e trova il suono di batteria 
    con l’altezza della nota. Nel nostro caso, si tratta della nota 
    C1 ed il suono di batteria è la cassa (Bass Drum). Prima 
    che la nota sia trasmessa all’uscita MIDI avviene la se-
    conda trasformazione: il numero nota è cambiato e diventa 
    la Nota-o del suono. In questo esempio, la nota trasmessa 
    allo strumento MIDI sarà la nota B0.
    Applicazioni
    Le applicazioni delle note Nota-I e Nota-o sono diverse:
    ÖModificando le impostazioni Nota-I si può scegliere 
    quali tasti suonano determinati suoni di batteria quando si 
    suona o registra da uno strumento MIDI.
    Per esempio, si possono collocare l’uno accanto all’altro sulla tastiera al-
    cuni suoni di batteria. in modo che siano più facili da suonare insieme, 
    spostare i suoni in modo che quelli più importanti si possano suonare su 
    una tastiera più piccola, suonare un suono su un tasto nero invece che 
    bianco, e così via.
    Se da un controller MIDI non si suonano mai parti di batteria (ma le si di-
    segna nell’editor) non c’è da preoccuparsi dell’impostazione Nota-I.
    ÖLe impostazioni Nota-o consentono di configurare le 
    cose in modo che il suono “Bass Drum” suoni veramente 
    una cassa.
    Se si usa uno strumento MIDI in cui il suono della cassa è sul tasto C2, 
    s’imposta Nota-O del suono Bass Drum a C2. Quando si passa ad un al-
    tro strumento MIDI (nel quale la cassa è sul tasto C1), impostare Nota-O 
    del suono Bass Drum a C1. Una volta configurate le drum map per tutti 
    gli strumenti MIDI utilizzati, non c’è più da preoccuparsi di questo – basta 
    selezionare un’altra drum map quando per i suoni di batteria di vuole 
    usare un altro strumento MIDI.
    Nota-O E’ la “output note”,cioè il numero nota MIDI trasmesso in 
    uscita ogni volta che è riprodotto il suono di batteria. 
    Canale Il suono di batteria è riprodotto su questo canale MIDI.
    Uscita Il suono di batteria è riprodotto su questa uscita MIDI. Im-
    postando “Default” è usata l’uscita MIDI selezionata per la 
    traccia. Colonna Descrizione 
    						
    							54
    Editing di parti di batteria
    Impostazioni canale e uscita
    In una drum map è possibile impostare canali e/o uscite 
    MIDI separate per ogni suono. Si applicano i seguenti cri-
    teri:
    Quando è selezionata una drum map per una traccia, il 
    canale MIDI nella drum map sostituisce il canale MIDI 
    della traccia.
    In altre parole, il canale MIDI definito nell’elenco tracce o nell’Inspector 
    della traccia normalmente è ignorato. Per fare in modo che un suono di 
    batteria utilizzi il canale MIDI della traccia, impostarlo in “Qualsiasi” nella 
    drum map.
    Se per un suono nella drum map l’uscita MIDI è impo-
    stata in “default”, il suono utilizza l’uscita MIDI selezionata 
    per la traccia.
    Selezionando una qualsiasi altra opzione è possibile inviare il suono ad 
    un’uscita MIDI specifica.
    Eseguendo specifiche impostazioni di canale e uscita 
    MIDI per tutti i suoni in una drum map, si possono inviare 
    direttamente le tracce di batteria ad un altro strumento 
    MIDI selezionando semplicemente un’altra drum map – 
    non è necessario eseguire alcuna modifica di canale o 
    uscita per la traccia vera e propria.
    ÖPer selezionare lo stesso canale MIDI per tutti i suoni 
    in una drum map, cliccare nella colonna Canale, premere 
    [Ctrl]/[Command] e selezionare il canale desiderato.
    Tutti i suoni di batteria sono assegnati a questo canale MIDI. Uguale pro-
    cedura si usa anche per assegnare a tutti i suoni la stessa uscita MIDI.
    Può anche essere utile selezionare canali e/o uscite di-
    versi per i vari suoni. Ciò consente di realizzare drum kit 
    con suoni provenienti da più dispositivi MIDI diversi, ecc.
    Gestire le drum map
    Selezionare una drum map per una traccia
    Per selezionare una drum map per una traccia MIDI, usare 
    il menu a tendina Mappa nell’Inspector o nel Drum Editor:Selezionando “Nessuna Drum Map” si disattiva la funzio-
    nalità della drum map nel Drum Editor. Anche se non si 
    usa una drum map è possibile comunque distinguere i 
    suoni per nome con un name list (vedere “Drum name list” 
    a pag. 55).
    Finestra Impostazioni Drummap
    Per configurare e gestire le proprie drum map, selezionare 
    Impostazioni Drummap dal menu a tendina Mappa o dal 
    menu MIDI. Si apre la seguente finestra di dialogo:
    Finestra di dialogo Impostazioni Drummap.
    Qui si caricano, creano, modificano e salvano le drum 
    map. L’elenco a sinistra mostra le drum map correnti cari-
    cate; selezionando una drum map nell’elenco, i suoi suoni 
    ed impostazioni sono visualizzati a destra.
    ÖLe impostazioni per i suoni di batteria sono esatta-
    mente uguali a quelle del Drum Editor (vedere “Imposta-
    zioni drum map” a pag. 52).
    Come nel Drum Editor, cliccare nella colonna più a sinistra per ascoltare 
    un suono di batteria. Nota: se nella finestra Impostazioni Drummap si 
    ascolta un suono impostato sull’uscita MIDI “Default” è usata l’uscita se-
    lezionata nel menu a tendina Uscita nell’angolo in basso a sinistra. 
    Quando si ascolta un suono con uscita Default nel Drum Editor è usata 
    l’uscita MIDI selezionata per la traccia, come descritto al paragrafo “Im-
    postazioni canale e uscita” a pag. 54.
    !Inizialmente, il menu a tendina Map presenta una sola 
    mappatura: “GM Map”. Tuttavia, nel DVD di Nuendo 
    sono incluse altre drum map – come caricarle è de-
    scritto in seguito. 
    						
    							55
    Editing di parti di batteria
    Aprire il menu a tendina Funzioni nell’angolo in alto a sini-
    stra per aprire un elenco delle funzionalità disponibili:
    ÖLe drum map sono salvate con i file di progetto. Se è 
    stata creata o modificata una drum map, usare la funzione 
    Save per salvarla in un file XML separato, in modo da po-
    terla caricare in altri progetti.
    Per avere sempre la(e) stessa drum map inclusa nei propri progetti, cari-
    carla in un modello – vedere il capitolo “Gestione File” nel Manuale Ope-
    rativo de Nuendo.
    Conversione Nota-O
    Questa funzione del menu MIDI analizza la parte(i) MIDI se-
    lezionata e imposta l’altezza reale di ogni nota in base al suo 
    valore Nota-O. E’ utile per convertire una traccia MIDI “re-
    golare” (senza drum map) ed avere le note che riproducono 
    comunque il giusto suono di batteria. Un’applicazione tipica 
    è l’export di una registrazione MIDI in un file MIDI standard 
    – eseguendo prima una conversione Nota-O per essere si-
    curi che le tracce di batteria suonino correttamente una 
    volta esportate.
    Opzioni Coppie Testa ed Modifica in Partitura
    Queste opzioni sono spiegate in dettaglio al paragrafo 
    “Configurare la drum map” a pag. 189.
    Drum name list
    Anche se per la traccia MIDI editata non è selezionata una 
    drum map, si può comunque usare il Drum Editor, se ne-
    cessario. Come accennato in precedenza, il drum sound 
    list avrà quindi solo quattro colonne: Ascolto, Intonazione, 
    Strumento (nome del suono di batteria) e Quantizza. Non 
    ci sarà la funzionalità Nota-I e Nota-O.
    In questa modalità, i nomi indicati nella colonna Instrument 
    dipendono dalla selezione nel menu a tendina Nomi, si-
    tuato sotto il menu a tendina Mappa nel Drum Editor.
    Le opzioni in questo menu sono quelle delle drum map 
    correnti caricate, oltre all’opzione “Default GM” che è 
    sempre disponibile. Volendo, si possono quindi usare i 
    nomi dei suoni di batteria in qualsiasi drum map caricata 
    senza usare Nota-I e Nota-O.
    Pulsante Descrizione
    Nuova Cliccare qui per aggiungere una nuova drum map al pro-
    getto. I suoni di batteria si chiamano “Sound 1, Sound 2” e 
    così via, ed hanno tutti i parametri impostati ai rispettivi va-
    lori di default. La mappatura si chiama “Mappa Vuota”, ma 
    si può rinominarla cliccando e digitando un nuovo nome.
    Copia Aggiunge una copia della drum map corrente selezio-
    nata. E’ il modo più rapido per creare una nuova drum 
    map: selezionare una drum map simile a quella deside-
    rata, creare una copia, modificare le impostazioni del 
    suono di batteria desiderate, quindi rinominare la drum 
    map nell’elenco.
    Elimina Rimuove dal progetto la drum map selezionata.
    Carica Apre una finestra di dialogo file, nella quale caricare le 
    drum map dall’hard-disk. Sul DVD di Nuendo ci sono va-
    rie drum map per i vari strumenti MIDI – usare questa fun-
    zione per caricare nel progetto le drum map desiderate.
    Salva Apre una finestra di dialogo file per salvare la drum map 
    selezionata nell’elenco. Se è stata creata o modificata 
    una drum map, usare questa funzione per salvarla in un 
    file su hard-disk – ciò consente di caricarla in altri pro-
    getti. I file drum map hanno estensione “.drm”.
    Edit coppie
    testaPermette di personalizzare le coppie nota (vedere “Per-
    sonalizzare le coppie di testa nota” a pag. 190).
    Iniz. Visualizz. 
    NoteConsente di resettare gli elementi del display note alle 
    impostazioni originali (cioè l’elemento Intonazione).
    Chiudi Chiude la finestra di dialogo. 
    						
    							57
    Editor delle Partiture
    Presentazione capitolo
    Questo capitolo spiega:
     Come funziona l’Editor delle Partiture con i dati MIDI.
     Cosa è e come funziona Mostra Quantizzazione.
    Benvenuti!
    Benvenuti nella partitura di Nuendo! L’Editor delle Partiture 
    è stato realizzato per poter visualizzare in uno spartito qual-
    siasi brano musicale, completo di tutti i simboli e le format-
    tazioni necessari. E’ possibile estrarre la parti da uno 
    spartito orchestrale, aggiungere testi e commenti, creare 
    fogli solisti, partiture per batteria, tablature, ecc. In altre pa-
    role: qualsiasi tipo di notazione musicale si desideri!
    Per sfruttare al meglio l’Editor delle Partiture, ci sono al-
    cuni principi fondamentali da capire. Abbiate quindi un po’ 
    di pazienza, leggendo questo capitolo, cercheremo di es-
    sere il più concisi possibile.
    Come funziona l’Editor delle 
    Partiture
    L’Editor delle Partiture svolge le seguenti funzioni:
     Legge le note MIDI nelle parti MIDI.
     Osserva le impostazioni eseguite dall’utente.
     Decide come visualizzare le note MIDI in base alle imposta-
    zioni definite.
    L’Editor delle Partiture riceve in ingresso dati MIDI ed impostazioni e 
    genera una partitura in uscita.
    L’Editor delle Partiture fa tutto in tempo reale. Modificando 
    un dato MIDI (spostando o accorciando una nota, ad 
    esempio) ciò si riflette immediatamente nella partitura. An-
    che cambiando alcune impostazioni (per esempio, indica-
    zione tempo o tonalità) la modifica appare evidente.Non si deve pensare che l’Editor delle Partiture sia un pro-
    gramma di scrittura; è piuttosto un interprete di dati MIDI.
    Note MIDI e note sullo spartito
    In Nuendo, le tracce MIDI contengono note e altri dati 
    MIDI. Come è noto, in Nuendo una nota MIDI è definita 
    solo in base alla sua durata, altezza e velocity. E’ un infor-
    mazione totalmente insufficiente perchè il programma 
    possa decidere come visualizzare la nota in uno spartito. 
    Nuendo deve sapere di più: Di quale strumento stiamo 
    parlando? Batteria, piano? In quale tonalità è il brano? 
    Quale è il ritmo principale? Come devono essere unite le 
    note con i tratti d’unione?, ecc. Tutte queste informazioni 
    si forniscono a Nuendo eseguendo le impostazioni e lavo-
    rando con i tool disponibili nell’Editor delle Partiture.
    Un esempio della relazione MIDI/spartito
    Quando Nuendo memorizza la posizione di una nota MIDI, 
    esegue una misura in valore assoluto: il tick. Ci sono 480 
    tick per ogni nota da 1/4. Si osservi l’esempio seguente.
    Nota di 1/4 alla fine di una misura da 4/4.
    La nota è sul quarto beat della misura. Supponiamo ora di 
    cambiare l’indicazione tempo a 3/4. Ciò accorcia la durata 
    di una “misura” a sole tre note da 1/4 (1440 tick). Improv-
    visamente la nostra nota da 1/4 è nella misura successiva:
    La stessa nota in 3/4.
    Perchè? Poichè non si sta cambiando il dato MIDI nella 
    traccia/parte (ciò rovinerebbe la registrazione!) cambiando 
    l’indicazione tempo, la nota rimane alla stessa posizione as-
    soluta. Solamente che ora ogni “misura” è più corta e la 
    nota si sposta nello spartito.
    L’Editor delle Partiture è quindi un “interprete” dei dati MIDI. 
    Segue le regole che si stabiliscono in finestre di dialogo, 
    menu, ecc., e questa interpretazione è “dinamica” o, in altre 
    parole, s’aggiorna continuamente ogni volta che cambiano i 
    dati (note MIDI) o le regole (impostazioni spartito).
    Dati MIDI
    Editor delle Partiture Partitura
    Impostazioni Partitura 
    						
    							58
    Editor delle Partiture
    Mostra Quantizzazione
    Supponiamo che nella Finestra Progetto sia stata regi-
    strata una figura con alcune note da 1/8 in staccato. 
    Aprendo l’Editor delle Partiture, le note appaiono così:
    Niente appare come previsto. Iniziamo con il tempo – è 
    evidente che si è fuori in paio di posizioni (la terza, quarta 
    e ultima nota sembrano essere in ritardo di 1/32). Si po-
    trebbe quantizzare la figura, ma il passaggio diventerebbe 
    troppo “rigido” e sarebbe fuori dal contesto musicale. Per 
    risolvere questo problema, l’Editor delle Partiture utilizza il 
    “Mostra Quantizzazione”.
    Mostra Quantizzazione è un’impostazione che si usa per 
    dire a Nuendo due cose:
    Con quanta precisione l’Editor delle Partiture deve vi-
    sualizzare le posizioni delle note.
    I valori nota (durata) più piccoli che si vogliono vedere 
    nello spartito.
    Nell’esempio precedente, il valore Mostra Quantizzazione 
    sembra essere di note da 1/32 (o inferiore).
    Supponiamo, nell’esempio, di cambiare il valore Mostra 
    Quantizzazione a nota da 1/16:
    Valore Mostra Quantizzazione a note da 1/16.
    OK, ora il tempo sembra giusto, ma le note non appaiono 
    ancora come previsto. Si può intuire che dal punto di vista 
    del computer, sono state suonate note da 1/16, ecco per-
    chè ci sono tante pause. Ma non era quella l’intenzione. Si 
    vuole che la traccia riproduca note brevi, perchè è una 
    parte in staccato, ma si desidera vedere qualcos’altro. 
    Proviamo invece ad impostare il valore Mostra Quantizza-
    zione a note da 1/8:
    Valore Mostra Quantizzazione a note da 1/8.
    A questo punto, si hanno note da 1/8, come si voleva. 
    Tutto ciò che resta da fare è aggiungere l’articolazione 
    staccato, eseguendo un semplice clic del mouse con lo 
    strumento Disegna (vedere il capitolo “Lavorare con i sim-
    boli” a pag. 129).
    Come ha funzionato? Impostando il valore Mostra Quan-
    tizzazione a 1/8, Nuendo ha ricevuto due istruzioni che in 
    italiano sono: “Visualizza tutte le note come se fossero alle 
    posizioni di 1/8 preciso, indipendentemente dalle rispet-
    tive posizioni reali” e “Non visualizzare le note più brevi di 
    1/8, indipendentemente dalla loro durata”. Si noti che è 
    stato utilizzato il termine display che rappresenta uno dei 
    messaggi più importanti di questo capitolo:
    Scegliere con cura i valori Mostra 
    Quantizzazione
    Come spiegato in precedenza, il valore Mostra Quantizza-
    zione sulle note pone un limite al più piccolo valore nota 
    che può essere visualizzato. Vediamo cosa avviene impo-
    standolo a note da 1/4:
    Valore Mostra Quantizzazione a1/4.
    Oops, non và per niente bene! Abbiamo appena detto a 
    Nuendo che la nota più piccola nel brano dura 1/4. Gli ab-
    biamo detto inoltre che non ci sono note da 1/8, 1/16, 
    ecc. Di conseguenza, quando il programma disegna lo 
    spartito sullo schermo (e sulla carta), quantizza la visione 
    di tutte le note da 1/8 alle posizioni di 1/4, facendole ap-
    parire come nella figura precedente. Si noti, però, che pre-
    !Impostando un valore Mostra Quantizzazione non si 
    alterano in alcun modo le note MIDI della registra-
    zione (come invece fa la normale quantizzazione). 
    Cambia solo il modo in cui le note sono visualizzate 
    nell’Editor delle Partiture (e da nessun’altra parte)! 
    						
    							59
    Editor delle Partiture
    mendo Play, il passaggio musicale è riprodotto ancora 
    come era in origine. Il valore Mostra Quantizzazione in-
    fluenza solo l’immagine sullo spartito della registrazione. 
    Un’ultima considerazione importante:
    Usare il valore Mostra Quantizzazione Pause
    Finora, il valore Mostra Quantizzazione è stato usato per le 
    note. C’è un valore simile denominato Mostra Quantizza-
    zione Pause che si usa per stabilire la pausa più breve vi-
    sualizzata. Spesso, questo valore è molto efficace:
    Iniziamo con il seguente esempio nota:
    Come si può osservare, la prima nota first appare in ri-
    tardo di 1/16. Modificando il valore Mostra Quantizzazione 
    per le note a 1/8, lo spartito apparirà così:
    Valore Mostra Quantizzazione per le note a 1/8.
    Purtroppo, ciò sposta la prima nota alla stessa posizione 
    della seconda, poichè non sono consentite posizioni nota 
    di 1/16. Si può risolvere il problema inserendo nella mi-
    sura valori Mostra Quantizzazione extra con lo strumento 
    Mostra Quantizzazione (vedere “Inserire modifiche mostra 
    quantizzazione” a pag. 81), ma c’è un metodo molto più 
    semplice: cambiare di nuovo il valore Mostra Quantizza-
    zione per le note a 1/16, ma impostare il valore Mostra 
    Quantizzazione Pause a note da 1/8! In questo modo, si 
    dice a Nuendo di non visualizzare le pause inferiori a 1/8, 
    tranne se necessario. Il risultato è il seguente:
    Valore Mostra Quantizzazione per le note a 1/16, ma valore Mostra 
    Quantizzazione Pause a 1/8.
    Come ha funzionato? Semplice, si è detto a Nuendo di non 
    visualizzare le pause inferiori a 1/8, tranne se necessario. 
    Poichè la prima nota appariva alla posizione nota del se-
    condo sedicesimo, è stato necessario inserire una pausa 
    da 1/16 all’inizio della figura. Tutte le altre pause, tuttavia, 
    potevano evitare di visualizzare le note come note da 1/8, 
    quindi non erano “necessarie”.
    Tutto ciò conduce alle seguenti linee guida generali:
    ÖImpostare il valore Mostra Quantizzazione Note per le 
    note in base alla posizione nota più piccola che si vuole 
    vedere sullo spartito.
    Per esempio, se ci sono note alle posizioni di sedicesimi dispari, il valore 
    Mostra Quantizzazione Note si deve impostare a note da 1/16.
    ÖImpostare il valore Mostra Quantizzazione Pause in 
    base al più piccolo valore nota che si vuole vedere per una 
    singola nota collocata su un beat.
    Un’impostazione comune è Mostra Quantizzazione Note a 
    16 (note da 1/16) e Mostra Quantizzazione Pause a 4 
    (note da 1/4).
    Eccezioni gestionali
    Purtroppo, queste linee guida non funzionano alla perfe-
    zione in ogni situazione. Per esempio, si può avere un mix 
    di note regolari e duine di tipi diversi, oppure potrebbe es-
    sere necessario visualizzare note lunghe uguali con valori 
    nota diversi in base al contesto. Ci sono molti metodi:
    Mostra Quantizzazione automatico
    Se lo spartito presenta sia note regolari che terzine, si può 
    usare il Mostra Quantizzazione automatico. Se è attivo, 
    Nuendo cerca di “capire” se le note devono essere quan-
    tizzate visivamente a note regolari o terzine. Vedere “Se la 
    musica ha solo note regolari o terzine” a pag. 77.
    !Anche inserendo le note manualmente nello spartito 
    usando valori nota esatti, è molto importante che i va-
    lori Mostra Quantizzazione siano adeguati! Questi va-
    lori non sono usati solo per le registrazioni MIDI! Per 
    esempio, se s’imposta il valore Mostra Quantizzazione 
    a note da 1/4 e s’inizia a cliccare in note da 1/8, nella 
    traccia si ottengono note da 1/8 (come dati MIDI), ma 
    il display visualizza comunque note da 1/4! 
    						
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    Editor delle Partiture
    Strumento Mostra Quantizzazione
    Con lo strumento “Q” si possono inserire nuovi valori Mo-
    stra Quantizzazione ovunque nello spartito. I valori Mostra 
    Quantizzazione inseriti influenzano il rigo dal punto d’in-
    serzione in avanti. Vedere “Inserire modifiche mostra 
    quantizzazione” a pag. 81.
    Alterazione permanente di dati MIDI
    Come ultima opzione, si può ridimensionare, quantizzare o 
    spostare gli eventi nota veri e propri. Tuttavia, con questo 
    metodo la musica non è riprodotta come in origine. Spesso 
    si riesce a fare in modo che lo spartito appaia come deside-
    rato senza alterare alcun dato MIDI.
    Riassunto
    Si chiude così la descrizione del concetto principale di 
    quantizzazione visiva. Ci sono molte altri situazioni partico-
    lari, le quali richiedono tecniche più avanzate (descritte nei 
    capitoli seguenti). Si potrà osservare che ci sono altre fun-
    zioni che lavorano in modo simile alla quantizzazione vi-
    siva, ciascuna però con le proprie applicazioni. Esse si 
    chiamano “opzioni d’interpretazione”.
    Inserire note a mano e registrarle
    Talvolta, le note s’inseriscono ed editano a mano (o meglio, 
    con il mouse e/o la tastiera del computer); altre volte, in-
    vece, si registrano da una tastiera MIDI. Spesso si usa una 
    combinazione di entrambi i metodi. Il capitolo “Trascrivere le 
    Registrazioni MIDI” a pag. 74, spiega come rendere il più 
    leggibile possibile uno spartito registrato senza eseguire al-
    cuna modifica permanente sui dati MIDI. Il capitolo “Inserire 
    ed editare le note” a pag. 84 mostra come inserire ed edi-
    tare le note usando il mouse. Nella pratica quotidiana, an-
    che se un brano è stato registrato perfettamente, spesso si 
    devono eseguire alcune modifiche permanenti prima di 
    stampare lo spartito. La conclusione è:
    !Leggere entrambi i capitoli per capire come realizzare 
    partiture leggibili! 
    						
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