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Steinberg Nuendo Expansion Kit User Manual Italian Version
Steinberg Nuendo Expansion Kit User Manual Italian Version
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51 Editing di parti di batteria Impostare i valori di velocity Le note inserite assumono il valore di velocity stabilito nel campo insert velocity sulla toolbar – per velocizzare le cose, assegnare i tasti di comando rapido alle opzioni di velocity. Selezionare le note Le note si selezionano con uno dei metodi seguenti: Con lo strumento Freccia. Si applicano le tecniche di selezione standard. Con il submenu Seleziona del menu rapido. Con i tasti freccia sinistra e destra sulla tastiera del computer per passare da una nota a quella precedente o successiva. Premendo [Shift] ed usando i tasti freccia, la selezione corrente è mante- nuta, in modo da selezionare più note. Premendo [Shift] e doppio-clic su una nota si selezio- nano le note successive con lo stesso suono di batteria. Se nella finestra Preferenze (pagina Editing) è attiva l’opzione “Seleziona Automaticamente gli Eventi sotto al Cursore”, tutte le note toccate in quel momento dal cur- sore di progetto sono selezionate automaticamente. Spostare, duplicare o ripetere le note Per spostare o copiare le note nell’editor (ad altre posi- zioni o altri suoni di batteria), si usano gli stessi metodi uti- lizzati nell’Editor Key: clic e trascinamento, tasti freccia o funzioni del menu Edit, ecc. – vedere il capitolo “Editor MIDI” nel Manuale Operativo. Per aiutare l’utente ad iden- tificare le note giuste, i nomi dei suoni di batteria così come definiti nella drum map, vengono visualizzati nel campo Pitch della Linea Info del Drum Editor e, quando si trascinano le note nel display eventi, nel campo testo vi- sualizzato vicino al cursore del mouse. C’è un’altra cosa da notare: Quando di spostano o si copiano più note trascinandole con la funzione Snap attiva, ma l’opzione Usa Quantizza- zione Globale non attiva, le note scattano alle posizioni definite dai valori Quantizzazione dei suoni di batteria. Se le note spostate/copiate hanno valori Quantizzazione di- versi, il valore più grande stabilisce la posizione di Snap. Per esempio, spostando due note con i valori Quantizza- zione rispettivamente di 1/16 e 1/4, le note scattano alle posizioni di quarti nota (1/4).ÖSi può regolare la posizione delle nota anche quantiz- zandole (vedere capitolo “Editor MIDI” nel Manuale Ope- rativo). Silenziare note e suoni di batteria Si possono silenziare singole note cliccandoci sopra o racchiudendole con lo strumento Mute, oppure usando la funzione Mute del menu Edit. Inoltre, se è selezionato una drum map (vedere “Selezio- nare una drum map per una traccia” a pag. 54), il drum sound list avrà una colonna Mute. Cliccare nella colonna Mute di un suono di batteria per silenziarlo. Infine, clic- cando sul pulsante Drum Solo si silenziano tutti i suoni di batteria tranne quello selezionato. Suoni di batteria silenziati Cancellare le note Per cancellare le note, cliccarci sopra con il tool Drumstick o Elimina, oppure selezionarle e premere [Backspace]. Altri metodi di editing Come nell’Editor Key, si possono editare le note nella li- nea Info o via MIDI, ed inserirle usando la funzione Regi- strazione Step MIDI (vedere il capitolo “Editor MIDI” nel Manuale Operativo). !Si noti che la condizione Mute dei suoni di batteria è a parte della drum map, quindi sono influenzate tutte le altre tracce che utilizzano la stessa mappatura.
52 Editing di parti di batteria Lavorare con drum map Presentazione capitolo In uno strumento MIDI, un drum kit è quasi sempre un set di suoni di batteria diversi, con ogni suono collocato su un tasto separato (i vari suoni, cioè, sono assegnati a numeri nota MIDI diversi). Un tasto suona la cassa, un altro il rul- lante, e così via. Purtroppo, i vari strumenti MIDI spesso utilizzano asse- gnazioni diverse dei tasti. Ciò può essere un problema se è stato configurato un pattern di batteria usando un dispo- sitivo MIDI e poi lo si vuole provare su un altro. Cambiando dispositivo, è molto probabile che il rullante diventa un piatto ride, oppure il charleston un tom, ecc. – questo per- chè i suoni di batteria sono distribuiti in modo diverso nei due strumenti. Per risolvere questo problema e semplificare vari aspetti dei drum kit MIDI (come l’utilizzo dei suoni di batteria da strumenti diversi nello stesso “drum kit”), Nuendo ha le cosiddette drum map. Una drum map è un elenco di suoni di batteria, con una serie d’impostazioni per ogni suono. Riproducendo una traccia MIDI per la quale è stata sele- zionata una drum map, le note MIDI sono “filtrate” dalla drum map prima di essere trasmesse allo strumento MIDI. Inoltre, la mappatura determina il numero nota MIDI per ogni suono di batteria trasmesso in uscita, e quindi il suono riprodotto nel dispositivo MIDI che lo riceve. Una soluzione al problema descritto in precedenza è con- figurare drum map per tutti gli strumenti MIDI. Quando si vuole provare il pattern di batteria su un altro strumento, basta passare alla drum map corrispondente ed il suono del rullante sarà ancora un suono di rullante. Impostazioni drum map Una drum map è costituita dalle impostazioni di 128 suoni di batteria (uno per ogni numero nota MIDI). Per avere una panoramica di queste impostazioni, aprire il Drum Editor e usare il menu a tendina Mappa sotto il drum sound list per selezionare la drum map “GM Map”. Questa drum map è configurata secondo lo standard General MIDI. Per informazioni su come caricare, creare e selezionare altre drum map, ve- dere “Gestire le drum map” a pag. 54. Osservare ora il drum sound list (può essere necessario trascinare il divisore tra l’elenco e il Display note a destra per poter vedere tutte le colonne). Le colonne mostrano le impostazioni della drum map per ogni suono. Eccone una breve descrizione (seguono i dettagli): Colonna Descrizione Intonazione Numero nota reale del suono di batteria. Esso vincola le note su una traccia MIDI ai suoni di batteria. Per esempio, con la drum map della figura sopra, tutte le note MIDI con altezza C1 sono mappate sulla cassa (Bass Drum). Strumento Nome del suono di batteria. Quantizza Questo valore è usato quando s’inseriscono ed editano le note, come descritto ai paragrafi “Creare ed modificare le note” a pag. 50 e “Spostare, duplicare o ripetere le note” a pag. 51. Mute Silenzia un suono di batteria, escludendolo dalla riprodu- zione. Vedere “Silenziare note e suoni di batteria” a pag. 51. Nota-I E’ la “input note” del suono di batteria. Quando questa nota MIDI è trasmessa in Nuendo, (ad esempio, suonata dall’utente), la nota è mappata al suono di batteria corri- spondente (e trasportata automaticamente in base all’im- postazione Intonazione del suono).
53 Editing di parti di batteria ÖTutte le impostazioni in una drum map (tranne Pitch) si possono modificare direttamente nel drum sound list o nella finestra di dialogo Impostazioni Drummap (vedere “Finestra Impostazioni Drummap” a pag. 54). Le modifiche influenzano tutte le tracce che utilizzano la drum map. Intonazione, Nota-I e Nota-O Questo argomento potrebbe generare confusione, ma una volta capito il meccanismo non è poi così complicato. La “teoria” che segue aiuta a ricavare il massimo dal con- cetto di drum map – specialmente se si vogliono creare drum map personalizzate. Come accennato in precedenza, una drum map è una specie di “filtro”, che trasforma le note in base alle impo- stazioni della mappatura. Questa trasformazione avviene in due momenti; prima il filtro riceve una nota entrante (cioè la nota suonata sul controller MIDI), poi la nota è tra- smessa da Nuendo al dispositivo sonoro MIDI. Nell’esempio seguente, la drum map è stata modificata, in modo che il suono Bass Drum ha valori Intonazione, Nota-I e Nota-O diversi. Nota-I (note in ingresso) Ecco cosa avviene in ingresso: Quando si suona una nota sullo strumento MIDI, Nuendo cerca questo numero nota tra le Nota-I nella drum map. In questo caso, se si suona la nota A1, Nuendo rileva che questa è la Nota-I del suono Bass Drum.Qui si ha la prima trasformazione: la nota assume un nuovo numero nota in base all’impostazione Intonazione del suono di batteria. Nel nostro caso, la nota è trasfor- mata nella nota C1, perchè è quella l’altezza (Intonazione) del suono Bass Drum. Se si registra la nota, essa sarà re- gistrata come nota C1. Nota-O (note in uscita) Il passo successivo è l’uscita. Ecco cosa avviene quando si riproduce la nota registrata, o quando la nota che si suona è trasmessa di nuovo ad uno strumento MIDI in tempo reale (MIDI Thru): Nuendo controlla la drum map e trova il suono di batteria con l’altezza della nota. Nel nostro caso, si tratta della nota C1 ed il suono di batteria è la cassa (Bass Drum). Prima che la nota sia trasmessa all’uscita MIDI avviene la se- conda trasformazione: il numero nota è cambiato e diventa la Nota-o del suono. In questo esempio, la nota trasmessa allo strumento MIDI sarà la nota B0. Applicazioni Le applicazioni delle note Nota-I e Nota-o sono diverse: ÖModificando le impostazioni Nota-I si può scegliere quali tasti suonano determinati suoni di batteria quando si suona o registra da uno strumento MIDI. Per esempio, si possono collocare l’uno accanto all’altro sulla tastiera al- cuni suoni di batteria. in modo che siano più facili da suonare insieme, spostare i suoni in modo che quelli più importanti si possano suonare su una tastiera più piccola, suonare un suono su un tasto nero invece che bianco, e così via. Se da un controller MIDI non si suonano mai parti di batteria (ma le si di- segna nell’editor) non c’è da preoccuparsi dell’impostazione Nota-I. ÖLe impostazioni Nota-o consentono di configurare le cose in modo che il suono “Bass Drum” suoni veramente una cassa. Se si usa uno strumento MIDI in cui il suono della cassa è sul tasto C2, s’imposta Nota-O del suono Bass Drum a C2. Quando si passa ad un al- tro strumento MIDI (nel quale la cassa è sul tasto C1), impostare Nota-O del suono Bass Drum a C1. Una volta configurate le drum map per tutti gli strumenti MIDI utilizzati, non c’è più da preoccuparsi di questo – basta selezionare un’altra drum map quando per i suoni di batteria di vuole usare un altro strumento MIDI. Nota-O E’ la “output note”,cioè il numero nota MIDI trasmesso in uscita ogni volta che è riprodotto il suono di batteria. Canale Il suono di batteria è riprodotto su questo canale MIDI. Uscita Il suono di batteria è riprodotto su questa uscita MIDI. Im- postando “Default” è usata l’uscita MIDI selezionata per la traccia. Colonna Descrizione
54 Editing di parti di batteria Impostazioni canale e uscita In una drum map è possibile impostare canali e/o uscite MIDI separate per ogni suono. Si applicano i seguenti cri- teri: Quando è selezionata una drum map per una traccia, il canale MIDI nella drum map sostituisce il canale MIDI della traccia. In altre parole, il canale MIDI definito nell’elenco tracce o nell’Inspector della traccia normalmente è ignorato. Per fare in modo che un suono di batteria utilizzi il canale MIDI della traccia, impostarlo in “Qualsiasi” nella drum map. Se per un suono nella drum map l’uscita MIDI è impo- stata in “default”, il suono utilizza l’uscita MIDI selezionata per la traccia. Selezionando una qualsiasi altra opzione è possibile inviare il suono ad un’uscita MIDI specifica. Eseguendo specifiche impostazioni di canale e uscita MIDI per tutti i suoni in una drum map, si possono inviare direttamente le tracce di batteria ad un altro strumento MIDI selezionando semplicemente un’altra drum map – non è necessario eseguire alcuna modifica di canale o uscita per la traccia vera e propria. ÖPer selezionare lo stesso canale MIDI per tutti i suoni in una drum map, cliccare nella colonna Canale, premere [Ctrl]/[Command] e selezionare il canale desiderato. Tutti i suoni di batteria sono assegnati a questo canale MIDI. Uguale pro- cedura si usa anche per assegnare a tutti i suoni la stessa uscita MIDI. Può anche essere utile selezionare canali e/o uscite di- versi per i vari suoni. Ciò consente di realizzare drum kit con suoni provenienti da più dispositivi MIDI diversi, ecc. Gestire le drum map Selezionare una drum map per una traccia Per selezionare una drum map per una traccia MIDI, usare il menu a tendina Mappa nell’Inspector o nel Drum Editor:Selezionando “Nessuna Drum Map” si disattiva la funzio- nalità della drum map nel Drum Editor. Anche se non si usa una drum map è possibile comunque distinguere i suoni per nome con un name list (vedere “Drum name list” a pag. 55). Finestra Impostazioni Drummap Per configurare e gestire le proprie drum map, selezionare Impostazioni Drummap dal menu a tendina Mappa o dal menu MIDI. Si apre la seguente finestra di dialogo: Finestra di dialogo Impostazioni Drummap. Qui si caricano, creano, modificano e salvano le drum map. L’elenco a sinistra mostra le drum map correnti cari- cate; selezionando una drum map nell’elenco, i suoi suoni ed impostazioni sono visualizzati a destra. ÖLe impostazioni per i suoni di batteria sono esatta- mente uguali a quelle del Drum Editor (vedere “Imposta- zioni drum map” a pag. 52). Come nel Drum Editor, cliccare nella colonna più a sinistra per ascoltare un suono di batteria. Nota: se nella finestra Impostazioni Drummap si ascolta un suono impostato sull’uscita MIDI “Default” è usata l’uscita se- lezionata nel menu a tendina Uscita nell’angolo in basso a sinistra. Quando si ascolta un suono con uscita Default nel Drum Editor è usata l’uscita MIDI selezionata per la traccia, come descritto al paragrafo “Im- postazioni canale e uscita” a pag. 54. !Inizialmente, il menu a tendina Map presenta una sola mappatura: “GM Map”. Tuttavia, nel DVD di Nuendo sono incluse altre drum map – come caricarle è de- scritto in seguito.
55 Editing di parti di batteria Aprire il menu a tendina Funzioni nell’angolo in alto a sini- stra per aprire un elenco delle funzionalità disponibili: ÖLe drum map sono salvate con i file di progetto. Se è stata creata o modificata una drum map, usare la funzione Save per salvarla in un file XML separato, in modo da po- terla caricare in altri progetti. Per avere sempre la(e) stessa drum map inclusa nei propri progetti, cari- carla in un modello – vedere il capitolo “Gestione File” nel Manuale Ope- rativo de Nuendo. Conversione Nota-O Questa funzione del menu MIDI analizza la parte(i) MIDI se- lezionata e imposta l’altezza reale di ogni nota in base al suo valore Nota-O. E’ utile per convertire una traccia MIDI “re- golare” (senza drum map) ed avere le note che riproducono comunque il giusto suono di batteria. Un’applicazione tipica è l’export di una registrazione MIDI in un file MIDI standard – eseguendo prima una conversione Nota-O per essere si- curi che le tracce di batteria suonino correttamente una volta esportate. Opzioni Coppie Testa ed Modifica in Partitura Queste opzioni sono spiegate in dettaglio al paragrafo “Configurare la drum map” a pag. 189. Drum name list Anche se per la traccia MIDI editata non è selezionata una drum map, si può comunque usare il Drum Editor, se ne- cessario. Come accennato in precedenza, il drum sound list avrà quindi solo quattro colonne: Ascolto, Intonazione, Strumento (nome del suono di batteria) e Quantizza. Non ci sarà la funzionalità Nota-I e Nota-O. In questa modalità, i nomi indicati nella colonna Instrument dipendono dalla selezione nel menu a tendina Nomi, si- tuato sotto il menu a tendina Mappa nel Drum Editor. Le opzioni in questo menu sono quelle delle drum map correnti caricate, oltre all’opzione “Default GM” che è sempre disponibile. Volendo, si possono quindi usare i nomi dei suoni di batteria in qualsiasi drum map caricata senza usare Nota-I e Nota-O. Pulsante Descrizione Nuova Cliccare qui per aggiungere una nuova drum map al pro- getto. I suoni di batteria si chiamano “Sound 1, Sound 2” e così via, ed hanno tutti i parametri impostati ai rispettivi va- lori di default. La mappatura si chiama “Mappa Vuota”, ma si può rinominarla cliccando e digitando un nuovo nome. Copia Aggiunge una copia della drum map corrente selezio- nata. E’ il modo più rapido per creare una nuova drum map: selezionare una drum map simile a quella deside- rata, creare una copia, modificare le impostazioni del suono di batteria desiderate, quindi rinominare la drum map nell’elenco. Elimina Rimuove dal progetto la drum map selezionata. Carica Apre una finestra di dialogo file, nella quale caricare le drum map dall’hard-disk. Sul DVD di Nuendo ci sono va- rie drum map per i vari strumenti MIDI – usare questa fun- zione per caricare nel progetto le drum map desiderate. Salva Apre una finestra di dialogo file per salvare la drum map selezionata nell’elenco. Se è stata creata o modificata una drum map, usare questa funzione per salvarla in un file su hard-disk – ciò consente di caricarla in altri pro- getti. I file drum map hanno estensione “.drm”. Edit coppie testaPermette di personalizzare le coppie nota (vedere “Per- sonalizzare le coppie di testa nota” a pag. 190). Iniz. Visualizz. NoteConsente di resettare gli elementi del display note alle impostazioni originali (cioè l’elemento Intonazione). Chiudi Chiude la finestra di dialogo.
57 Editor delle Partiture Presentazione capitolo Questo capitolo spiega: Come funziona l’Editor delle Partiture con i dati MIDI. Cosa è e come funziona Mostra Quantizzazione. Benvenuti! Benvenuti nella partitura di Nuendo! L’Editor delle Partiture è stato realizzato per poter visualizzare in uno spartito qual- siasi brano musicale, completo di tutti i simboli e le format- tazioni necessari. E’ possibile estrarre la parti da uno spartito orchestrale, aggiungere testi e commenti, creare fogli solisti, partiture per batteria, tablature, ecc. In altre pa- role: qualsiasi tipo di notazione musicale si desideri! Per sfruttare al meglio l’Editor delle Partiture, ci sono al- cuni principi fondamentali da capire. Abbiate quindi un po’ di pazienza, leggendo questo capitolo, cercheremo di es- sere il più concisi possibile. Come funziona l’Editor delle Partiture L’Editor delle Partiture svolge le seguenti funzioni: Legge le note MIDI nelle parti MIDI. Osserva le impostazioni eseguite dall’utente. Decide come visualizzare le note MIDI in base alle imposta- zioni definite. L’Editor delle Partiture riceve in ingresso dati MIDI ed impostazioni e genera una partitura in uscita. L’Editor delle Partiture fa tutto in tempo reale. Modificando un dato MIDI (spostando o accorciando una nota, ad esempio) ciò si riflette immediatamente nella partitura. An- che cambiando alcune impostazioni (per esempio, indica- zione tempo o tonalità) la modifica appare evidente.Non si deve pensare che l’Editor delle Partiture sia un pro- gramma di scrittura; è piuttosto un interprete di dati MIDI. Note MIDI e note sullo spartito In Nuendo, le tracce MIDI contengono note e altri dati MIDI. Come è noto, in Nuendo una nota MIDI è definita solo in base alla sua durata, altezza e velocity. E’ un infor- mazione totalmente insufficiente perchè il programma possa decidere come visualizzare la nota in uno spartito. Nuendo deve sapere di più: Di quale strumento stiamo parlando? Batteria, piano? In quale tonalità è il brano? Quale è il ritmo principale? Come devono essere unite le note con i tratti d’unione?, ecc. Tutte queste informazioni si forniscono a Nuendo eseguendo le impostazioni e lavo- rando con i tool disponibili nell’Editor delle Partiture. Un esempio della relazione MIDI/spartito Quando Nuendo memorizza la posizione di una nota MIDI, esegue una misura in valore assoluto: il tick. Ci sono 480 tick per ogni nota da 1/4. Si osservi l’esempio seguente. Nota di 1/4 alla fine di una misura da 4/4. La nota è sul quarto beat della misura. Supponiamo ora di cambiare l’indicazione tempo a 3/4. Ciò accorcia la durata di una “misura” a sole tre note da 1/4 (1440 tick). Improv- visamente la nostra nota da 1/4 è nella misura successiva: La stessa nota in 3/4. Perchè? Poichè non si sta cambiando il dato MIDI nella traccia/parte (ciò rovinerebbe la registrazione!) cambiando l’indicazione tempo, la nota rimane alla stessa posizione as- soluta. Solamente che ora ogni “misura” è più corta e la nota si sposta nello spartito. L’Editor delle Partiture è quindi un “interprete” dei dati MIDI. Segue le regole che si stabiliscono in finestre di dialogo, menu, ecc., e questa interpretazione è “dinamica” o, in altre parole, s’aggiorna continuamente ogni volta che cambiano i dati (note MIDI) o le regole (impostazioni spartito). Dati MIDI Editor delle Partiture Partitura Impostazioni Partitura
58 Editor delle Partiture Mostra Quantizzazione Supponiamo che nella Finestra Progetto sia stata regi- strata una figura con alcune note da 1/8 in staccato. Aprendo l’Editor delle Partiture, le note appaiono così: Niente appare come previsto. Iniziamo con il tempo – è evidente che si è fuori in paio di posizioni (la terza, quarta e ultima nota sembrano essere in ritardo di 1/32). Si po- trebbe quantizzare la figura, ma il passaggio diventerebbe troppo “rigido” e sarebbe fuori dal contesto musicale. Per risolvere questo problema, l’Editor delle Partiture utilizza il “Mostra Quantizzazione”. Mostra Quantizzazione è un’impostazione che si usa per dire a Nuendo due cose: Con quanta precisione l’Editor delle Partiture deve vi- sualizzare le posizioni delle note. I valori nota (durata) più piccoli che si vogliono vedere nello spartito. Nell’esempio precedente, il valore Mostra Quantizzazione sembra essere di note da 1/32 (o inferiore). Supponiamo, nell’esempio, di cambiare il valore Mostra Quantizzazione a nota da 1/16: Valore Mostra Quantizzazione a note da 1/16. OK, ora il tempo sembra giusto, ma le note non appaiono ancora come previsto. Si può intuire che dal punto di vista del computer, sono state suonate note da 1/16, ecco per- chè ci sono tante pause. Ma non era quella l’intenzione. Si vuole che la traccia riproduca note brevi, perchè è una parte in staccato, ma si desidera vedere qualcos’altro. Proviamo invece ad impostare il valore Mostra Quantizza- zione a note da 1/8: Valore Mostra Quantizzazione a note da 1/8. A questo punto, si hanno note da 1/8, come si voleva. Tutto ciò che resta da fare è aggiungere l’articolazione staccato, eseguendo un semplice clic del mouse con lo strumento Disegna (vedere il capitolo “Lavorare con i sim- boli” a pag. 129). Come ha funzionato? Impostando il valore Mostra Quan- tizzazione a 1/8, Nuendo ha ricevuto due istruzioni che in italiano sono: “Visualizza tutte le note come se fossero alle posizioni di 1/8 preciso, indipendentemente dalle rispet- tive posizioni reali” e “Non visualizzare le note più brevi di 1/8, indipendentemente dalla loro durata”. Si noti che è stato utilizzato il termine display che rappresenta uno dei messaggi più importanti di questo capitolo: Scegliere con cura i valori Mostra Quantizzazione Come spiegato in precedenza, il valore Mostra Quantizza- zione sulle note pone un limite al più piccolo valore nota che può essere visualizzato. Vediamo cosa avviene impo- standolo a note da 1/4: Valore Mostra Quantizzazione a1/4. Oops, non và per niente bene! Abbiamo appena detto a Nuendo che la nota più piccola nel brano dura 1/4. Gli ab- biamo detto inoltre che non ci sono note da 1/8, 1/16, ecc. Di conseguenza, quando il programma disegna lo spartito sullo schermo (e sulla carta), quantizza la visione di tutte le note da 1/8 alle posizioni di 1/4, facendole ap- parire come nella figura precedente. Si noti, però, che pre- !Impostando un valore Mostra Quantizzazione non si alterano in alcun modo le note MIDI della registra- zione (come invece fa la normale quantizzazione). Cambia solo il modo in cui le note sono visualizzate nell’Editor delle Partiture (e da nessun’altra parte)!
59 Editor delle Partiture mendo Play, il passaggio musicale è riprodotto ancora come era in origine. Il valore Mostra Quantizzazione in- fluenza solo l’immagine sullo spartito della registrazione. Un’ultima considerazione importante: Usare il valore Mostra Quantizzazione Pause Finora, il valore Mostra Quantizzazione è stato usato per le note. C’è un valore simile denominato Mostra Quantizza- zione Pause che si usa per stabilire la pausa più breve vi- sualizzata. Spesso, questo valore è molto efficace: Iniziamo con il seguente esempio nota: Come si può osservare, la prima nota first appare in ri- tardo di 1/16. Modificando il valore Mostra Quantizzazione per le note a 1/8, lo spartito apparirà così: Valore Mostra Quantizzazione per le note a 1/8. Purtroppo, ciò sposta la prima nota alla stessa posizione della seconda, poichè non sono consentite posizioni nota di 1/16. Si può risolvere il problema inserendo nella mi- sura valori Mostra Quantizzazione extra con lo strumento Mostra Quantizzazione (vedere “Inserire modifiche mostra quantizzazione” a pag. 81), ma c’è un metodo molto più semplice: cambiare di nuovo il valore Mostra Quantizza- zione per le note a 1/16, ma impostare il valore Mostra Quantizzazione Pause a note da 1/8! In questo modo, si dice a Nuendo di non visualizzare le pause inferiori a 1/8, tranne se necessario. Il risultato è il seguente: Valore Mostra Quantizzazione per le note a 1/16, ma valore Mostra Quantizzazione Pause a 1/8. Come ha funzionato? Semplice, si è detto a Nuendo di non visualizzare le pause inferiori a 1/8, tranne se necessario. Poichè la prima nota appariva alla posizione nota del se- condo sedicesimo, è stato necessario inserire una pausa da 1/16 all’inizio della figura. Tutte le altre pause, tuttavia, potevano evitare di visualizzare le note come note da 1/8, quindi non erano “necessarie”. Tutto ciò conduce alle seguenti linee guida generali: ÖImpostare il valore Mostra Quantizzazione Note per le note in base alla posizione nota più piccola che si vuole vedere sullo spartito. Per esempio, se ci sono note alle posizioni di sedicesimi dispari, il valore Mostra Quantizzazione Note si deve impostare a note da 1/16. ÖImpostare il valore Mostra Quantizzazione Pause in base al più piccolo valore nota che si vuole vedere per una singola nota collocata su un beat. Un’impostazione comune è Mostra Quantizzazione Note a 16 (note da 1/16) e Mostra Quantizzazione Pause a 4 (note da 1/4). Eccezioni gestionali Purtroppo, queste linee guida non funzionano alla perfe- zione in ogni situazione. Per esempio, si può avere un mix di note regolari e duine di tipi diversi, oppure potrebbe es- sere necessario visualizzare note lunghe uguali con valori nota diversi in base al contesto. Ci sono molti metodi: Mostra Quantizzazione automatico Se lo spartito presenta sia note regolari che terzine, si può usare il Mostra Quantizzazione automatico. Se è attivo, Nuendo cerca di “capire” se le note devono essere quan- tizzate visivamente a note regolari o terzine. Vedere “Se la musica ha solo note regolari o terzine” a pag. 77. !Anche inserendo le note manualmente nello spartito usando valori nota esatti, è molto importante che i va- lori Mostra Quantizzazione siano adeguati! Questi va- lori non sono usati solo per le registrazioni MIDI! Per esempio, se s’imposta il valore Mostra Quantizzazione a note da 1/4 e s’inizia a cliccare in note da 1/8, nella traccia si ottengono note da 1/8 (come dati MIDI), ma il display visualizza comunque note da 1/4!
60 Editor delle Partiture Strumento Mostra Quantizzazione Con lo strumento “Q” si possono inserire nuovi valori Mo- stra Quantizzazione ovunque nello spartito. I valori Mostra Quantizzazione inseriti influenzano il rigo dal punto d’in- serzione in avanti. Vedere “Inserire modifiche mostra quantizzazione” a pag. 81. Alterazione permanente di dati MIDI Come ultima opzione, si può ridimensionare, quantizzare o spostare gli eventi nota veri e propri. Tuttavia, con questo metodo la musica non è riprodotta come in origine. Spesso si riesce a fare in modo che lo spartito appaia come deside- rato senza alterare alcun dato MIDI. Riassunto Si chiude così la descrizione del concetto principale di quantizzazione visiva. Ci sono molte altri situazioni partico- lari, le quali richiedono tecniche più avanzate (descritte nei capitoli seguenti). Si potrà osservare che ci sono altre fun- zioni che lavorano in modo simile alla quantizzazione vi- siva, ciascuna però con le proprie applicazioni. Esse si chiamano “opzioni d’interpretazione”. Inserire note a mano e registrarle Talvolta, le note s’inseriscono ed editano a mano (o meglio, con il mouse e/o la tastiera del computer); altre volte, in- vece, si registrano da una tastiera MIDI. Spesso si usa una combinazione di entrambi i metodi. Il capitolo “Trascrivere le Registrazioni MIDI” a pag. 74, spiega come rendere il più leggibile possibile uno spartito registrato senza eseguire al- cuna modifica permanente sui dati MIDI. Il capitolo “Inserire ed editare le note” a pag. 84 mostra come inserire ed edi- tare le note usando il mouse. Nella pratica quotidiana, an- che se un brano è stato registrato perfettamente, spesso si devono eseguire alcune modifiche permanenti prima di stampare lo spartito. La conclusione è: !Leggere entrambi i capitoli per capire come realizzare partiture leggibili!